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"...sul nulla d'amore dei nostri singoli cuori." |
By F.M.
Il 16 luglio è l’anniversario (1949) del Patto di unità fra Chiara Lubich e Igino Giordani, ritenuto uno dei tre co-fondatori del movimento dei focolari. Episodio in seguito al quale Chiara Lubich ebbe per un dato periodo delle visioni mistiche.
Durante l'estate del '49 Chiara Lubich si trova in vacanza a Tonadico dove viene raggiunta dall'onorevole DC Igino Giordani, che sale in Trentino per una conferenza dai padri cappuccini; dopo avere parlato con lui, si reca in chiesa ed ha le prime visioni. Comunicherà in seguito anche alle compagne in vacanza con lei ciò che ha "visto"; le visioni continuano, con relativa condivisione con Giordani (probabilmente per corrispondenza) e le compagne, fino a quando Chiara non lascerà le valli trentine per scendere a Roma. Queste visioni in seguito divennero una sorta di raccolta di testi meglio conosciuti come "I paradisi del '49". (vedi link)
Per chi ci crede trattasi proprio di visioni mistiche*, per gli scettici invece di deliri da esaurimento psico-fisico; c'è chi ha pure ipotizzato una leggera intossicazione da farina di segale.** Occam ne sarebbe felice.
Cosa ne pensi la Chiesa Cattolica lo sappiamo dalla storia: venne chiesto a Chiara Lubich di bruciare quegli appunti riportanti le visioni. L'obbedienza in quel caso fece cilecca e dei manoscritti vennero comunque trafugati e trafficati in gran segreto, tipo gnosi per soli iniziati. Sino a che a fine anni '70 si iniziò a studiarli, sempre e solo all'interno del movimento dei focolari sotto la guida della Lubich, da un gruppo di studiosi di varie discipline, tutti focolarini e focolarine appunto; la famosa "Scuola Abba". E timidamente qualche pagina, qualche stralcio hanno cominciato a girare ed essere fruibili a più persone.
A suo tempo abbiamo pubblicato un post proprio sul "49" (vedi link) proprio perché, a nostro avviso, in quell'esperienza, tra le altre cose, si celano in nuce tante delle derive settarie che poi negli anni avrebbero afflitto il movimento dei focolari e contribuito talvolta al proliferare di abusi di potere spirituali e psicologici. Anche i fantomatici "rapporti trinitari" e l'ingombrante culto della personalità di Chiara Lubich, di cui sono la massima espressione hanno origine in quelle visioni.
Quel post sul "49" è stato un successone di pubblico e uno dei più letti sul nostro Blog insieme a quello che racconta la storia di Igino Giordani (vedi link) e di come abbia giocato un ruolo determinante nell'influenzare/manipolare Chiara Lubich.
Si tratta di due post con oltre 4.000 visite ciascuno sul blog e altrettanto sui socials, e questo ci fa pensare che questo tema del "Patto del 49" tra Chiara Lubich e Igino Girodani sia ancora molto sentito e importante. E così ritorniamo sul tema anche perché l'attuale presidente in carica del movimento dei focolari, Margaret Karram, si è fatta presente in questi giorni con un messaggio diretto al mondo focolarino che ci ha fatto riflettere. (vedi link) Evidentemente la Karram intravede in quelle visioni un potenziale programmatico per il futuro del movimento che è stata chiamata a dirigere. Sarebbe interessante che spiegasse nel concreto il "come". Per ora resta il suo un appello emozionale.
"...in quel Patto del '49 si è aperta per Chiara l'esperienza mistica del Paradiso, in cui Dio le ha anche mostrato quale contributo l'Opera nascente avrebbe potuto offrire all'umanità, attraverso la spiritualità dell'unità."
Notare che Giordani è già sparito. Sarebbe interessante poi capire in cosa di concreto consiste questo contributo per l'umanità.
"...ciascuno di noi ha una grande responsabilità: incarnare quel Patto così sublime nella nostra vita di ogni giorno, così da "segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l'onta, la fame, le percosse, le brevi gioie"."
Una spruzzatina di senso di colpa, che non guasta mai e poi una frase ad effetto tratta dal manifesto spirituale della Lubich, "L'attrattiva del tempo moderno" che storicamente rimase però sulla carta come pia intenzione. Non risulta infatti che la trentina sia morta di stenti tra i poveri della stazione Termini intenta ad alleviargli le pene. Si ritirò invece nel suo castello dorato, servita e riverita, lontano dalla gente comune.
"...proprio così realizzeremo quel "nulla d'amore" che sta alla base del Patto."
A parte che non si sa bene cosa significhi questo benedetto "nulla d'amore" qua i nostri lettori più affezionati riconosceranno il tintinnio dei cembali a morte dei fantomatici "rapporti trinitari" di cui ultimamente abbiamo tanto parlato che presuppongono sempre e comunque che qualcuno "muoia" a favore del responsabile di turno modellato a "immagine e somiglianza" della cara leader di cui deve essere una fedele copia acritica.
Da questo testo della Karram si evincono poi altre cose. Prima fra tutte l'enfasi posta su un avvenimento chiave della storia dei focolari di cui però, ancora ad oggi, si sa pochissimo, e i documenti relativi meglio conosciuti come "I paradisi del '49" (per dissidi interni ci risulta) non sono stati ancora (dopo oltre 70 anni da quel patto) ufficialmente pubblicati nella loro interezza e resi disponibili a chi volesse studiarli, criticarli, emendarli. I quaderni di Maria Valtorta, ad esempio, sono pubblici e chiunque può farsi un'idea di quei deliri. Quindi:
- Come mai ancora questi documenti del '49 non sono stati pubblicati nella loro interezza senza censure e senza uno scaltro "cherry picking"(focolarini non fate i furbi eh!) ?
- Cosa contengono di così segreto e delicato da far slittare di anno in anno la loro pubblicazione?
Come per tutte le realtà settarie, per decifrare il fenomeno focolarino occorre sapere andare oltre la loro rappresentazione esterna e vedere invece come vivono all'interno quando sono nel famoso e più rassicurante "tra di noi".
Questo "patto" tra Chiara Lubich e Giordani è diventato un paradigma nella fenomenologia e narrazione focolarina. Basti solo pensare che tutti gli interni del movimento dei focolari, ogni giorno alla messa, dopo aver ricevuto l'Eucarestia, sono invitati a ripetere quell'esperienza del '49 recitando a memoria questo testo di Chiara Lubich. Rendetevi conto:
"Gesù che vivi nella santissima eucaristia, noi singolarmente e tutti insieme ti promettiamo anzitutto di essere fra noi la realizzazione del tuo comandamento nuovo, di amarci cioè come tu ci hai amato: fino all'abbandono del Padre. Affinché poi si realizzi il tuo disegno su tutta l'Opera ti chiediamo di patteggiare tu stesso unità sul nulla d'amore dei nostri singoli cuori, fondendoci così in uno con la tua carità. Fatti in questa maniera un'anima sola, consacra tu quest'anima alla Vergine tua Madre perché in qualche modo ella possa spiritualmente essere presente in essa. E donaci così per il continuo amore reciproco, per il quotidiano nutrimento di te, per la nostra totale donazione a Maria, la grazia che tu stesso nasca e rinasca fra noi e in noi in modo che non più noi lavoriamo alla tua Opera ma tu in noi. Amen."
Rinuncio a farne un'esegesi ma credo sia lapalissiano che una tale sequela di pensieri contorti smascherino in prima istanza le nevrosi della Lubich che ha coniato questo modo di esprimersi così surreale purtroppo tutt'oggi in voga. Sfido chiunque non parli "focolarino" a spiegarmi il senso compiuto di queste parole. È piuttosto un manifesto di autoreferenzialità narcisista perché in definitiva la Lubich prega che la sua opera prosperi: non nomina infatti nemmeno una volta la parola "Chiesa" e già questo avrebbe dovuto far suonare tutti gli allarmi possibili oltre Tevere. Speriamo che la Chiesa oggi sia più vigilante, accorta, furba.
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*Padre Fabio Ciardi, che evidentemente ci crede, racconta questo episodio così: "...l giorno precedente, lui le aveva confidato il desiderio che lentamente aveva maturato da quando, la prima volta, l’aveva vista arrivare nel suo ufficio a Montecitorio e aveva ascoltato l’esperienza evangelica di lei e del gruppo natole attorno a Trento. Fino ad allora Giordani aveva invidiato la “allegra brigata”, cioè gli uomini e le donne d’ogni condizione che nel 1300 avevano seguito Caterina da Siena. Avrebbe voluto essere nato in quel tempo ed essere uno di loro. (...) il 15 luglio 1949, le chiese di “legarsi stretto”, come facevano i seguaci di santa Caterina, proponendo di farle voto di obbedienza perché lo guidasse nella via della perfezione. Chiara Lubich invece gli aveva risposto di lasciare a Dio l’iniziativa di un legame come lui intendeva. Che fosse Gesù Eucarestia, ricevuto insieme alla messa dell’indomani, a stipulare tra loro un “patto d’unità”. Gesù, venendo in lei come in un calice vuoto, avrebbe patteggiato con Gesù in lui, che doveva porsi nello stesso atteggiamento di totale apertura e disponibilità. Così era avvenuto: su lei “nulla”, fattasi “vuoto d’amore” per accogliere Gesù- l’Amore, e su lui, “nulla” come lei, era rimasto soltanto Gesù. I due erano diventati un unico Gesù. L’Eucaristia aveva operato in pienezza ciò per cui è stata istituita." (Fabio Ciardi, Sai dove siamo? Viaggiando in Paradiso Parte 2) vedi link
**Nella "La casetta" di Michele Zanzucchi si racconta di come a Chiara, invece del pane dell'annona venisse riservata della farina più pregiata. A pagina 83 si legge infatti: "… Natalia stava impastando del pane bianco, leggero, una rarità in quei tempi di guerra, perché, spiegò «Chiara è molto debole di stomaco e non può mangiare il pane nero, pesantissimo, quello dell'Annona. Abbiamo ricevuto di provvidenza un po' di farina bianca...» ("La casetta. Silvia Lubich e alcune delle sue prime compagne - autunno 1944 - estate 1948" Michele Zanzucchi - Città Nuova editrice)
Bellissimi discorsi di c...quello che non capisco è perché tutti questi discorsi Gesù non li abbia fatti ai primi apostoli...a si forse perché erano pescatori..loro pescatori io....contadinotto..e vai che non capiamo..queste parolone non entrano proprio nelle nostre piccole orecchie..ora Gesù ha scelto lei perché lei capiva...magari se ai suoi tempi avesse scelto i dott. della legge avrebbe risparmiato tempo e fatica..senza aspettare che arrivasse lei e le foc 2000 anni dopo...sai che risparmio..lei ha capito tutto della trinità..manco S. Agostino sulla spiaggia c'era arrivato..gli serviva un angioletto...ma non a lei..non so in vaticano quante persone si rendono conto dell' assurdo..in fondo i vestiti dell'imperatore sono sempre in bella vista..guai a chi non li vede
RispondiEliminaHai ragione Inciampo Carapace, questi cavolo di focolarini non vogliono capire che solo tu possiedi la verità e che non possono permettersi di festeggiare un evento che tu non approvi.
RispondiEliminaGrazie gentile lettore Rauzino che con assiduità e fedeltà ci segui non perdendoti nemmeno uno dei nostri post. Apprezziamo davvero tutto il tempo che ci dedichi che sicuramente dovrai sottrarre a cose ben più importanti. Grazie del tuo supporto sempre così pacato e costruttivo. Si percepisce tutto l'amore cristiano che trasuda da ogni tua parola e l'incoraggiamento ad andare avanti nella nostra azione. I tuoi interventi sempre così centrati e attinenti al tema sono davvero una risorsa in più. Buona festa del patto anche a te!
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