Principio di non-contradizione:
"È impossibile che la stessa cosa,
contemporaneamente e sotto lo stesso aspetto,
sia e non sia."
(Aristotele - Metafisica, Libro IV)
"È impossibile che la stessa cosa,
contemporaneamente e sotto lo stesso aspetto,
sia e non sia."
(Aristotele - Metafisica, Libro IV)
"Non possiamo concentrare tutto nel nostro pensiero, credendo che i nostri metodi siano sempre i migliori. Corriamo il rischio di essere come uno specchio di fronte ad un altro specchio, senza riflettere una visione più appropriata della realtà che ci circonda. Fare attenzione all’autoreferenzialità è un atto di maturità che richiede di sapere quando non guardare se stessi e di saper apprezzare il pensiero e il modo di fare dell’altro. L’autoreferenzialità può essere utile per capire qual è il nostro posto in un discorso ed eliminare la possibilità di neutralità di fronte a situazioni cruciali della vita sociale. Tuttavia, deve essere praticata con amore e rispetto per gli altri che ci ascoltano e, a loro volta, hanno qualcosa da dire."
Focolarini ma voi quando mandate in giro queste perle le rileggete vero, prima che sia troppo tardi?** Questo capolavoro di schizofrenia comunicativa sembra soffrire di quella che in filosofia o in linguistica si chiama una "oscillazione semantica", che genera proprio un "cortocircuito" grottesco: il termine "autoreferenzialità" viene usato con due accezioni opposte nel giro di poche righe.
Nella prima parte del passaparola l'autoreferenzialità è vista come una patologia della percezione. L'immagine dello "specchio di fronte a un altro specchio" è potentissima: descrive un sistema chiuso che produce un abisso di nulla, dove la realtà scompare per lasciare il posto a una ripetizione infinita dell'io (o del "noi" di gruppo). In questo senso, è un limite da superare.
Nella seconda parte del passaparola improvvisamente, l'autoreferenzialità diventa "utile". Qui il testo sembra confondere l'autoreferenzialità con l'autoconsapevolezza e il posizionamento etico. Quindi tanta confusione. Dice che serve a "capire qual è il nostro posto". Ma, per definizione, se io capisco il mio posto in relazione a una "situazione cruciale della vita sociale", non sono più autoreferenziale, perché mi sto misurando con un "fuori".
Il paradosso comico di cui i focolarini, ahimè, non si rendono conto è questo: il testo suggerisce di praticare con "amore e rispetto" una dinamica (l'autoreferenzialità) che sulle prime viene definita come una visione distorta della realtà. È come dire: "Non chiudetevi in una stanza senza finestre, ma se lo fate, fatelo con amore per chi sta fuori". Logicamente, non regge.
Con molta probabilità nel mondo focolarino si legge e si segue "L'Inciampo del carapace". Questo passaparola focolarino "inciampa" perché cerca di "salvare" l'io (o l'identità di gruppo) proprio mentre dichiara di volerlo trascendere. Se l'obiettivo è apprezzare il pensiero dell'altro, l'autoreferenzialità non può essere "praticata con amore"; deve semplicemente essere evitata come l'ebola!
Nella prima parte del passaparola l'autoreferenzialità è vista come una patologia della percezione. L'immagine dello "specchio di fronte a un altro specchio" è potentissima: descrive un sistema chiuso che produce un abisso di nulla, dove la realtà scompare per lasciare il posto a una ripetizione infinita dell'io (o del "noi" di gruppo). In questo senso, è un limite da superare.
Nella seconda parte del passaparola improvvisamente, l'autoreferenzialità diventa "utile". Qui il testo sembra confondere l'autoreferenzialità con l'autoconsapevolezza e il posizionamento etico. Quindi tanta confusione. Dice che serve a "capire qual è il nostro posto". Ma, per definizione, se io capisco il mio posto in relazione a una "situazione cruciale della vita sociale", non sono più autoreferenziale, perché mi sto misurando con un "fuori".
Il paradosso comico di cui i focolarini, ahimè, non si rendono conto è questo: il testo suggerisce di praticare con "amore e rispetto" una dinamica (l'autoreferenzialità) che sulle prime viene definita come una visione distorta della realtà. È come dire: "Non chiudetevi in una stanza senza finestre, ma se lo fate, fatelo con amore per chi sta fuori". Logicamente, non regge.
Con molta probabilità nel mondo focolarino si legge e si segue "L'Inciampo del carapace". Questo passaparola focolarino "inciampa" perché cerca di "salvare" l'io (o l'identità di gruppo) proprio mentre dichiara di volerlo trascendere. Se l'obiettivo è apprezzare il pensiero dell'altro, l'autoreferenzialità non può essere "praticata con amore"; deve semplicemente essere evitata come l'ebola!
Il colmo dell'ironia poi sta nel fatto che in questo modo, provando a non essere autoreferenziali si rischia di esserlo sino al midollo.
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* Ormai la dicitura "Ad uso interno" nell'epoca dei Socials non ha più senso e il mondo fatato focolarino caratterizzato dal "solo tra di noi" frana da tutte le parti. Nel movimento dei focolari, Chiara Lubich introdusse il passaparola, un commento giornaliero su un pensiero spirituale da vivere in ogni punto del globo terraqueo focolarino. Questa tradizione continua ancora oggi con esiti più o meno discutibili.
* Ormai la dicitura "Ad uso interno" nell'epoca dei Socials non ha più senso e il mondo fatato focolarino caratterizzato dal "solo tra di noi" frana da tutte le parti. Nel movimento dei focolari, Chiara Lubich introdusse il passaparola, un commento giornaliero su un pensiero spirituale da vivere in ogni punto del globo terraqueo focolarino. Questa tradizione continua ancora oggi con esiti più o meno discutibili.
** L'adozione sistematica del "Sì ma anche no!" e la negazione del Principio di Non-Contraddizione non sono semplici vezzi dialettali, ma agiscono come una forma di erosione cognitiva che neutralizza la capacità di giudizio critico del singolo. Quando un'organizzazione valida contemporaneamente due concetti opposti, svuota il linguaggio di ogni significato oggettivo, rendendo l'individuo incapace di distinguere il vero dal falso e costringendolo a dipendere totalmente dall'autorità per l'interpretazione della realtà. Questo scenario evolve nel trauma del doppio legame: il destinatario riceve ordini conflittuali dai quali non può scappare (come "sii autoreferenziale con amore"), restando intrappolato in un cortocircuito logico che genera ansia cronica, alienazione e un senso di colpa paralizzante. Questa dinamica è un meccanismo di controllo psicologico che disorienta profondamente la persona, frammentandone l'identità e rendendola vulnerabile a una forma di sottomissione intellettuale ed emotiva che impedisce qualsiasi reale autonomia.

Buongiorno, leggo sempre con molta attenzione i commenti sul profilo di InciampoCarapace, perché li ritengo fondati e non basati solo sul disaccordo. Certo, è chiaro che c'è un contenuto emotivo derivante dall'esperienza vissuta.
RispondiEliminaRiguardo al commento del 28 dicembre 2025: "Autoreferenzialità... ma con amore!", è necessario chiarirlo. Il testo analizzato non rappresenta il testo di Passa Palavra che circola in tutto il mondo e che include quotidianamente estratti di Chiara o, nel caso del 28, di Papa Francesco, ecc. Il testo analizzato è stato scritto da un membro brasiliano dei Focolari, il che, tuttavia, non rappresenta il pensiero del Movimento dei Focolari. È un testo personale.
Il testo che noi, che svolgiamo anche questo tipo di comunicazione, condividiamo è quello che vi invio in allegato. È completamente diverso e va contro ciò di cui state discutendo.
Pierre Luiz
#PassaPalavra 26/12/2025
#movimentodosfocolares
Cuidado com a autorreferencialidade!
"O Chamado do Papa Francisco:
* Em 2021, o Papa Francisco encontrou o Movimento dos Focolares e os exortou a evitar a autorreferencialidade, uma prática que pode levar ao abuso de poder e desorientação no "pós-fundador".
Fidelidade Dinâmica:
* Ele pediu que continuassem a fidelidade ao carisma de Chiara Lubich, mas de forma "dinâmica", que significa expandir o amor e o diálogo com o Evangelho, e não se tornar um fim em si mesmo.
Superar o "Culto à Personalidade":
* A frase é um lembrete para não transformar a figura de Chiara Lubich em um ídolo, mas sim para viver seu legado de unidade, partilha e amor mútuo.
Fonte: https://sl1nk.com/MsiYH
Grazie per la precisazione. Il testo è comunque girato persino in italia ed è arrivato sino a me. Quindi ha girato molto ed evidentemente chi lo ha mandato in giro e lo ha fatto girare crede che sia un testo valido. Non cambia molto la sostanza del post... sarebbe stato utile che qualcuno del movimento nei posti di responsabilità o comunque qualcuno che si rende conto che queste cose sono nocive e non aiutano, ad intervenire prima di noi. Inoltre il fatto che il testo sia stato scritto da un membro brasiliano dei Focolari è ancora più grave. Non ci si può improvvisare guide spirituali così senza la minima preparazione filosofica e teologica. Possibile poi che nessuno abbia detto a questo membro brasiliano dei Focolari che questo testo ha un problema di logica interna e rischia di essere frainteso?
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