La profezia

“L’altruismo è la maschera dorata dell’egoismo e del narcisismo, nient’altro che un'anomala gratificazione.” Lorenzo Licalzi

Children of Children

Children of children


I figli devono essere felici,
non farci felici.
Madre Teresa di Calcutta



Testimonianza di una figlia di focolarini
18 luglio 2023 - Dal sito OREF (vedi qui)


Quand’ero piccola, alla Mariapoli mi annoiavo ad assistere alla messa quotidiana. Però mi piacevano i canti e ne ascoltavo le parole con attenzione. La maggior parte dei miei amici ex gen direbbero: “Eh dai, tu sei sempre la solita; chissenefrega di che cosa cantavano! Io non facevo mai caso al contenuto…” Sembro distratta, ma nella mia mente registro moltissime informazioni, e ho sempre avuto la tendenza ad analizzare, in modo particolare, il linguaggio delle persone che mi circondano. Dopo la Comunione, nel momento di maggiore raccoglimento, i nostri genitori e gli altri adulti presenti (non sapevo ancora distinguere tra le varie branche del movimento dei focolari: volontari, focolarini, ecc.) cantavano una bella canzone (vedi link):

"Ho trovato un Tesoro, 
più splendente del sole
mai nessuno potrà rubar 
perché è dentro di me.
Ciò che avevo era niente,
come niente è passato:
ho lasciato ogni cosa che
non parlava di Te.
Tu sei il mio grande Tesor,
Tu, che mi hai dato l’amor.
Vivo, e ogni giorno ritrovo
nella gioia di amare la mia libertà.
Ho perduto il mio cuore
me lo hai preso in quel giorno,
ma so che lo ritroverò
là dov’è il mio Tesor."

Come dev’essere, per un bambino, sentire i propri genitori che cantano una cosa del genere? Non farci caso era secondo me un atteggiamento di difesa - sempre che davvero non ci faceste caso! Tutti i bambini si chiedono se mamma e papà li amino più di ogni altra cosa al mondo; nel mio caso, non c’era materia di discussione: questo primato lo aveva il “Tu” della canzone, ovvero il Tesoro. Il problema è che questo “Tesoro” non era solo al primo posto: era proprio tutto e non c’era speranza che un bambino compisse qualche impresa per “portare via” il Tesoro - una cosa di cui, almeno io, ero gelosissima - e sostituirsi a lui; perché era nascosto nel genitore, che sa bene come segregare e negare ai figli delle parti di sé che sono riservate ad altro (e altri).

E meno male che ero nata dopo che i miei avevano conosciuto l’Ideale (nome dato da Chiara Lubich al suo pensiero), o avrei sentito anche l’umiliazione di essere compresa in quel “Ciò che avevo era niente, come niente è passato.” Per puro accidente cronologico, potevo almeno figurare tra le cose che i miei avevano fatto per essere bravi focolarini: dare al mondo bambini e allevarli da genitori cristiani “contro corrente”. Possibilmente “trasmettendo loro l’Ideale”.

Ma in che razza di mani eravamo, con dei genitori simili? Persone che volevano amarci e desiderarci ma avevano perduto il loro cuore, lasciandolo sotto sequestro a qualcuno che glielo avrebbe restituito solo nel futuro, dopo la morte? Con che cosa ci amavano, i poveretti? Con quello che potevano. Ma ce l’avevano un cuore anche per noi? E che cosa potevo fare io per conquistare il cuore dei miei genitori, se non compiere un viaggio come quello di Atréju ne La storia infinita? Andare là dov’è il Tesoro: forse per questo ho deciso di aderire al Movimento. I nostri genitori focolarini si rendevano conto di quello che cantavano? Come avrete già immaginato, l’obiezione è sempre la stessa: “Eh… è una canzone di Chiara Lubich, dei vecchi tempi… La facevamo perché piaceva alla capozona… Una volta c’era un altro tipo di radicalità (come dice Jesús Morán)”. Mio padre sì, di sicuro, sapeva benissimo cosa cantava; la canticchiava sempre, tra sé e sé ma a voce alta.

Un’altra canzone tra i grandi successi del Gen Rosso è “Se siamo uniti” (vedi link). Un pezzo che spacca, va riconosciuto, come molti altri di un fortunato periodo creativo. Tratta quasi letteralmente da una meditazione di Chiara Lubich, dice:

"Se siamo uniti Dio è fra noi
e questo vale, questo vale più
questo vale più d’ogni tesoro
che può possedere il nostro cuore.
Vale di più della madre e del padre,
della casa nostra.
Vale più del lavoro delle nostre mani,
vale più delle opere dell’umanità,
vale di più; vale di più."

Beh, facciamo che vada benissimo per quelli che lasciano i genitori e la casa per seguire Gesù. Ma che dire del genitore focolarino, che invece dovrebbe trasmettere ai figli il valore del lavoro che nobilita l’uomo, l’importanza della scienza, dell’arte, della letteratura e magari aiutarlo a trovarsi una carriera professionale, una realizzazione in un campo. Eh no, nulla di tutto questo vale! Perché c’è l’Ideale che invade ogni campo dello scibile umano con la “versione di Chiara”, e potremmo continuare a scriverne per ore.

"Vale più degli amici e dei figli,
delle nostre cose..."

Ah, eccoli finalmente, i figli! Nella seconda strofa e persino dopo gli amici.

"Vale più degli affetti,
vale più del tempo,
vale più dei pensieri e d’ogni nostro affanno.
Vale di più; vale di più."

Suppongo che “gli affetti” fossero il massimo che Chiara Lubich concedesse alla sessualità. Per quando riguarda la gestione del tempo, invece, è facile immaginare come il nostro genitore focolarino possa educare a un sano e corretto stile di vita, tenendo conto del numero di aderenti al Focolare che si sono esauriti per maratone estenuanti tra organizzazione di convegni, servizi al movimento, ecc.

“Vale più dei pensieri” era meravigliosa per la sua ambiguità: Focolarini pionieri della lotta all’ansia, nel loro vivere l’attimo presente. Ma cosa si intendeva esattamente con “pensieri”? Solo le preoccupazioni? A scuola, i nostri professori avrebbero voluto “insegnarci a pensare…” Che non andasse troppo bene?

Insomma, la canzone buttava i figli nel mezzo di una lista di cose negative.

"Dio fra noi vale più della nostra vita,
Dio fra noi vale più dell’anima:
è fuoco che divampa, è vento che trascina,
è gioia che dilaga,
è pace che non abbandona mai."

Come potevo io pensare di mettermi a litigare con mio padre, che sarebbe stato disposto a rinunciare anche all’anima, piuttosto che smentire il suo Ideale? Lo sapevo perché canticchiava questa canzone proprio come l’altra. E devo dire che i miei amici gen, le rare volte che parlavamo tra noi dei nostri genitori, non esprimevano il rancore, la ribellione tipica dell’adolescenza, almeno com’era negli anni Novanta; manifestavano piuttosto un leggero disprezzo, una commiserazione, un fastidio, ma in fondo anche una certa tenerezza, che riservi a quelle persone che, si sa, sono fatte così e non cambieranno mai. Mai.

Tutto nel Movimento è immutabile, dal punto di vista delle idee e dei comportamenti, perché il “nuovo”, la “rivoluzione” devono trovarsi solo nei discorsi di Chiara. L’adolescenza è la fase della crescita, della rottura, del cambiamento; credo che molti di noi cercassero degli esempi altrove, svalutando i genitori, oppure che rinunciassero addirittura a crescere per amore di quei genitori, pur di restare fedeli all’Ideale e a loro. E i genitori, che livello di tolleranza avevano della nostra crescita? Molto basso, dato che erano “popi” (nomignolo trentino che significa "bambini"), ovvero si erano dati da fare in tutti i modi per ritornare bambini, o magari non erano mai veramente cresciuti, se avevano conosciuto l’Ideale da giovanissimi. Soffrivano molto, si spaventavano più del dovuto; oppure, semplicemente, rinunciavano a fare i genitori. Del resto, un figlio che cambia è quasi come un membro del Movimento che lascia; vale?

Sento ripetere spesso dagli psicologi: “I genitori di oggi sono fragili, sembrano più immaturi dei loro figli”; direi che i nostri genitori focolarini hanno precorso i tempi, e che molti di noi “figli di” hanno provato il sollievo di diventare adulti, perché finalmente c’era un adulto in casa.

"Tu, che mi hai dato l’Amor."

L’amore dei figli, in genere arrivati dopo la scoperta dell’Ideale, va a sovrapporsi con questo Amore che, secondo l’ideologia dell’organizzazione, è di qualità superiore. Le persone del Movimento possono convivere per lunghi periodi tra loro senza essersi scelte (incontri che si ripetono con cadenze regolari: una scuoletta, una vacanza…) e ricorrono allora a un amore “artificioso”, un po’ astratto; ma il figlio che convive con te è sangue del tuo sangue, un amore che parte dalle viscere, e questo va in contraddizione, è molto destabilizzante. I miei sono contenti di ricevere il mio amore vero, quello umano, animale, istintivo e sentimentale? Ma certo, però lo fanno in modo imbarazzato, come quando una persona ti porta un regalo inatteso.

Ogni tanto si sente qualche genitore focolarino dire: “Ogni figlio ha un progetto di Dio su di sé”; a parte il solito scaricabarile su entità esterne (ci pensa Dio a tirare su il figlio, mica noi!) fa ridere lo stupore, la scoperta dell’acqua calda, la meraviglia di ritrovarsi in casa degli altri esseri umani.

Il genitore manipolatore “comune” decide: “Mio figlio sarà come lo imposto, lo raddrizzo io!” Il genitore focolarino non può dire “è come voglio io”, perché “io” non si dice, e allora questo figlio deve “funzionare” per applicazione di qualche teoria appresa in giro nel Movimento dei focolari. Dei figli teorici, come nei discorsi di Jesús Morán pieni di fuffa. E invece sono arrivati i figli veri.

Se il figlio non prende una brutta strada, di solito arriva il lieto fine: il nonno focolarino diventa un po’ adulto perché i figli gli riempiono la casa di nipoti, preoccupazioni lavorative, vacanze, bollette da pagare, progetti. Magari il figlio non si è sposato, convive, magari non ha nessuna intenzione di battezzare i propri figli; il genitore focolarino, dopo anni di militanza talebana, di solito accetta tutto, perché il figlio adulto trasmette una strana sicurezza. Sa vivere, e porta i genitori a fare delle esperienze che loro stessi si sono negati. Però ci sarà anche quel genitore focolarino che non capitola, che vivrà sempre male la maternità/paternità, perché si è messo in casa “una persona del mondo”.


APPENDICE.
Rileggendo il "paradiso del '49" con il Carapace (vedi link)

"Vorrei far notare che questo fantomatico “padre” manda a morire in croce suo figlio prediletto che poi però abbandona proprio per sua ammissione. Non è un particolare da poco se si pensa che chi comanda, sentendosi e facendo le veci del padre eterno stabilisce il buono e cattivo tempo per i suoi confratelli cui è richiesto l’annullamento massimo sino alla morte di croce, come modello di obbedienza e sottomissione."*

Se quello era il nostro Padre Celeste, figuriamoci con che senso di responsabilità padre e madre focolarini guardano il proprio figlio finire su una croce; logicamente la colpa è del figlio oppure, chissà, abbracciamo (senza analizzarla) la complessa Volontà di Dio. Ce ne sono parecchi che in casa comandano come dei/delle capofocolare, ma la maggioranza - a mio avviso - rinuncia con sciatteria all’autorevolezza genitoriale, che è una cosa molto diversa. 

Dopo tanti bei discorsi (di Chiara), il genitore focolarino fa molta fatica a offrire al figlio dei riferimenti per affrontare i problemi. Purtroppo il genitore focolarino può nascondere un Mister Hyde che, chiusa la porta di casa, passa dal sorriso angelico a un ventaglio di abusi difficili da credersi, provocati dal disagio psichico e probabilmente dalle frustrazioni che lui stesso subisce nel Movimento.

Niente è più atroce di quei genitori focolarini che si disperano perché non riescono a risolvere il problema dei loro figli; ma l’Ideale non era la “soluzione” a tutti i mali? Non riescono proprio a immaginare di essere, insieme all’Ideale, il problema e non la soluzione?

"Chiara non era in grado di affrontare qualcuno che le stesse di fronte alla pari e avesse un pensiero diverso dal suo. Lei aveva patologicamente bisogno di conferme."*

Il genitore focolarino è maestro delle manipolazioni, non conosce la vergogna. Oltretutto, non ha nemmeno bisogno di conferme da parte del figlio, come il genitore immaturo “comune”, perché sono tutte tributate a Chiara e al suo Tesoro. Quindi il figlio si sente persino svuotato di una sorta di “utilità”, per quanto insana: “Io tengo in piedi i miei genitori”.

Il genitore focolarino è manovrato da fattori esterni, a volte assurdi, spesso imprevedibili; ogni tanto sparisce, non solo fisicamente, ma anche con la testa e con i sentimenti; invischiato in una società di adulti in cui nessuno sa dialogare, e lo scontro è visto come il fumo di Satana. Il genitore focolarino non sa educare un adolescente, e poi un giovane adulto, alle emozioni. Di solito il figlio impara a confrontarsi nel cosiddetto “mondo” con una ricerca personale che non può condividere quasi con nessuno, andando incontro a tutte le difficoltà e i pericoli che si possono immaginare.

Come i focolarini a vita comune, anche i figli di genitori focolarini hanno sviluppato presto delle forme di “mimetismo psichico” per adattarsi al genitore e, contemporaneamente, alla società che li circonda, senza andare in mille pezzi. Molto difficile, per loro, ancora prima di avere un’opinione, anche solo imparare ad essere se stessi. 

Se il figlio decide che vuole smettere di farsi usare da tutto e da tutti, il genitore focolarino penserà che stia alzando non la testa ma la cresta, e lo accuserà di essere diventato “un egoista”. Oltre al danno la beffa, dato che è tutto il contrario: il figlio sta lottando per imparare a fare delle scelte di vero bene, ad assumersi delle responsabilità.

Purtroppo non basta “odiare il padre e la madre”, se si tratta di un padre e/o una madre focolarini: ci si sente sempre soli, sempre un po’ in colpa a lasciare dei genitori ingombranti; ma quando esci dalle mani di persone che hanno trafficato con il nulla - nulla d’amore, certo, ma alla fin fine “solido” nulla - il tuo rischio è di non sentirti nulla e di non avere voglia di nulla, rispetto al mondo sconfinato che sta fuori.




----

* Da "Stairway to Heaven? - L'illusione del '49" (vedi link)

Commenti

  1. '"..ho lasciato ogni cosa che
    non parlava di Te."
    "...I abandoned everything that did not speak of you."
    I abandoned my old friends, my relatives, my parents, my brother, and my sister, and my passion for reading and art....to embrace Chiara's spirituality and hope to do something good, and change the world. In the process, I lost myself and after I left it took me almost 20 years to regain some balance, be able to say NO, learn not to get used all the time, be happy in living a simple life, do the good I can and enjoy life in every single moment.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le chiedo venia..ho letto più volte il suo commento... ho lasciato... ho abbandonato..ma mi sono perso..Gesù non ha abbandonato non ha lasciato nessuno è li è scritto nel vangelo , sempre che quello che vi facevano leggere e il mio fossero la stessa cosa. Posso assicurarvi che il mio,regalo della parrocchia per la mia cresima è della cei. Mi dispiace ripetermi ma si è preso il vangelo, lo si è usato interpretato contorto per i propri scopi... esattamente come fecero i farisei ai tempi, usavano la legge per i loro scopi .... e come loro verrete trattati, Le sue parole nei loro confronti cominciano sempre con GUAI A VOI

      Elimina
  2. Ho letto l'articolo e mi trovo a condividere PIENAMENTE ESATTAMENTE quanto vi è scritto. Per quanto mi riguarda non è mio padre il tipo con cui ho ha che fare ma il padre di.....è come se tu stessi descrivendo la situazione in cui sono coinvolto per colpa di persone uguali. Lui non educava i figli qualunque problema....andate in foc e perlate con il/la responsabile......perfetto come foc ...fallito come genitore.. il problema è che oggi raccolgo IO i frutti di tanta stoltezza

    RispondiElimina
  3. Da bambino e poi da militare ho avuto a che fare con gente di Trento vi dico per mia esperienza che il termine popo per i trentini ha SEMPRE un risvolto negativo a volte anche offensivo...sei un popo, sei un bambino. Infatti per c. tutti erano solo popi, praticamente trattava gli altri come..... popi, ma per i trentini ha un risvolto offensivo... ti guardo dall'alto in basso ...come la mettiamo!!!!!?

    RispondiElimina
  4. P.s. Posso assicurarvi che anche nella mia provincia il termine popo veniva usato...sempre e solo nei confronti di una persona che si voleva trattare da bambino....uno scemo insomma

    RispondiElimina
  5. Conosco una fam di foc....quando palano non fanno praticamente altro che parlare del mov o di c. Ma mi chiedo vi capita mai di aprire la finestra di casa e guardare il mondo la fuori??? Capisco molto bene la tua situazione perché non troppo diversamente la devo subire anche io, modalità un pò differenti ma risultati identici, in realtà i figli sono cresciuti con problemi di cui ora sono io a dover porre rimedio....e la psicologa... forza coraggio resisti è il solo modo che abbiamo per andare avanti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Volevo aggiungere che non uno ma tre medici psicologi mi hanno detto che hanno molti problemi comportamentali....e quello che è peggio...non ci speri non cambieranno mai...ho visto incolpare chiunque pur di non prendersi la responsabilità di quello che LORO avevano fatto..ti dice qualche cosa

      Elimina
  6. Non lo so se anche tu ti trovi nella mia stessa situazione ma anche io ho a che fare con un foc padre di famiglia che nella sua vita ha considerato i figli solo in quanto foc a loro volta, per il resto ho assistito a scene che mi hanno lasciato inorridito. Forse la mia educazione non è stata da foc ma alla mia età posso dire che non farei cambio con la sua...e che ha dato ai figli. Posso solo dire che per lui il mov e i suoi incontri vengono prima di tutto...camminerebbe sui corpi di chiunque, non bada a nulla, la vita la salute degli altri gli sono totalmente indifferenti, figli, estranei, parenti per lui servono solo per raggiungere i suoi scopi. Da quello che ho letto e mi è sembrato di capire, penso che la tua situazione sia abbastanza simile....mi dispiace per te-e per me-

    RispondiElimina
  7. TUTTI i miei interventi su questo sito sono stati al vetriolo, ho definito alcuni foc/ne come falsi, bugiardi mentitori incalliti,approfittatori degli altri,manipolatori. Purtroppo a qualcuno farà estremamente male, se ci si prova a tagliare la zizzania anche alcune spighe verranno tagliate. Il guaio è che nel mov stanno crescendo solo erbacce oramai è di ieri ancora il tentativo di giustificarsi ancora con scuse e menzogne pensando che tanto gli altri sono dei fessi non lo sapranno mai. Come ho avuto modo di scrivere una puttana è degna di perdono.... altri sono perfetti e non ne hanno bisogno.... il top della superbia

    RispondiElimina
  8. Per tanti anni ho posto ad alcuni foc/ne domande ben precise, ribadisco MOLTO ben precise perché mi ero accorto che sviavano sempre il discorso sempre su alcuni argomenti. Al che mi metto a fare queste domande in modo tale che una risposta sia solo o un si o un no.....mi credete se a domanda -faccio un esempio- il latte è bianco, le loro risposte erano che ...probabilmente non è giallo,verde, rosso....sempre e solo risposte di questo tipo. Una non verità, mai e poi mai risposte sincere, la totale contorsione della verità sempre sempre sempre....poi arriva quella..e ma tu non ci credi....èèèè varda te... se cerchi di farmi passare per fesso...però non esserlo è un mio diritto

    RispondiElimina
  9. Tizio o caia è partito/a per la mariapoli celeste...mariapoli celeste club privato dove sono ammessi solo i foc, li si entra solo per invito, pezzo di paradiso cintato da alte mura. A un certo punto sull'autostrada per il cielo troveremo una biforcazione -<<<>>> riservato ai foc-...pensate in 2000 anni mai nessuno era giunto a tanto Qualcuno avrebbe dovuto vigilare...ma chi controllava il controllore, un vescovo o un cardinale del mov ???? o abbiamo messo dei lupi a guardia dell'ovile......?

    RispondiElimina
  10. Ho letto su oref . 28 agosto 23.... non potevate dare una descrizione migliore

    RispondiElimina
  11. Provengo da una famiglia di focolarini sposati. Ciò che io e le mie sorelle abbiamo vissuto è indescrivibile. Una delle mie sorelle è stata ricoverata in un ospedale psichiatrico per un anno. Si trattava solo di riunioni e di fare sempre ciò che diceva il capozona. Mi ha fatto lasciare tutto alle spalle, compresa la chiesa. Convivo e ho un figlio di 6 anni. I miei genitori si comportano come se la mia vita non esistesse e ancora non vedono quanto bene ho costruito la mia vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se vai su y.t. e cerchi le testimonianze degli ex tdg vedrai che la tua esperienza è uguale alle loro, ho visto tdg e foc inquadrati e squadrati a tal punto che io stesso che li guardo non mi credo

      Elimina
  12. Non è vero che i foc sono malvagi ....letto da qualche parte sul sito, ora che non ti prendono a pugni,non ti sparino ecc concordo ma esiste un diverso tipo di malvagità ed è quella del caluniatore, del manipolatore malefico e tutte quelle belle cose che nel mov abbondano, non è vero che non sono malvagi.....è un tipo subdolo,si fa fatica a vederla ma esiste ed è la più pericolosa..un violento lo combatto, uno che praticamente si spaccia per vittima è buono. Da un NON foc ve lo posso confermare...salvami o Signore dai falsi buoni dagli altri mi arrangio

    RispondiElimina
  13. X 2/10/23 l'ho sentito io...si sono una brava fam. ma non sono foc. Fam. di foc. dove i figli sono un estensione di se stessi e del mov...li hanno messi al mondo ma come loro (gen) non devono essere se stessi...devono essere foc,ti chiedo scusa ma ho visto troppi genitori foc. essere un danno per i figli..hanno una caratteristica che li distingue..non sbagliano mai...i danni sui figli...anche alcuni psicologi stanno tentando di porvi rimedio..con scarsi risultati, ma poi tanto loro non sbagliano

    RispondiElimina

Posta un commento

Per favore, commenti da adulti. Si può essere non d'accordo con i temi del blog, basta farlo presente con gentilezza. Qualsiasi tipo di insulto o buttata in caciara verrà ignorato. Please get used to it!