La giusta direzione

Sicurezza stradale anni settanta

 “Esistere significa cambiare, cambiare significa maturare, maturare significa continuare a creare se stessi incessantemente.”

Henri Louis Bergson

By F.M. Nella vita si matura e dopo ogni errore si può e si dovrebbe sempre imparare a non commetterlo più, per migliorarsi e non involvere. L’immagine scelta per questo post è proprio la visione plastica della quintessenza di quanto vorremmo dire. Negli anni ‘70 le norme di sicurezza per viaggiare in auto erano ben diverse da quelle oggi in vigore. Allora era possibile una pazzia assoluta che adesso fa sorridere. Oggi la sensibilità su queste tematiche è molto cambiata, si è affinata anche a scapito di chi ci ha lasciato la pelle o si è fatto seriamente male. 

Facendo le debite proporzioni si assiste alla stessa maturazione anche nell’ambito dei movimenti religiosi e comunità che affollano il panorama della Chiesa cattolica. Dopo decenni di entusiasmo e di poco o nessun controllo da parte della Chiesa incosciente, ultimamente sono emerse tante problematiche, denunce di abusi di ogni ordine e grado che hanno costretto sia la Chiesa che queste realtà stesse a fare i conti con un problema serio di sicurezza e di incolumità per chi volesse o ne faccia parte.


Anche il movimento dei focolari di Chiara Lubich non è esente da questa tragedia e in questo blog lo abbiamo ribadito più volte con delle analisi puntuali. Ad esempio: I Vulnerabili Radici Manipolazione La chiara verità Highway to Hell Quel gran pasticcio dei carismi

Qualche giorno fa in redazione ci è arrivata la segnalazione di un video ufficiale sul canale Youtube focolarino molto interessante, proprio su questa tematica. Si tratta di un corso di aggiornamento tenuto da Suor Tiziana Merletti* sull’abuso spirituale. Rivolto agli adepti dei focolarini ha come titolo: “La vita di unità: ricchezze e sfide.” (vedi link)


Ci sembra un passo nella giusta direzione, un buon inizio, un atto doveroso soprattutto nei confronti di chi ha subito degli abusi all'interno del movimento dei focolari. Suor Tiziana è molto ben preparata, ha delle indubbie capacità pedagogiche e il pregio di chiamare le cose col loro nome. Riconosce il carattere sistemico degli abusi, ad esempio, quindi non la famosa scusa "eh ma si tratta di alcune mele marce". Per questo motivo ci sentiamo di incoraggiare iniziative come queste che sostengono le nostre denunce e contribuiranno sul lungo periodo a creare una cultura di sicurezza e prevenzione (vedi link).


Naturalmente è tutto perfettibile e trattandosi di un primo passo ci auspichiamo che quelli che seguiranno continuino in questa direzione. C'è poi da dire che la brava suor Tiziana in un'oretta non poteva affrontare tutta la complessità del tema affidatole e ha optato per una introduzione, per gettare le basi di un discorso più ampio e dettagliato che speriamo affronterà in futuro.


Non ce ne vogliano i nostri lettori se rimarchiamo comunque alcune criticità in questo suo intervento. Intanto suor Tiziana è una interna del movimento dei focolari. Non può quindi avvalersi del distacco professionale che in questo caso sarebbe auspicabile e utile ma è coinvolta emotivamente dal suo legame con Chiara Lubich. Inoltre fa parte della "Commissione indipendente centrale" che però indipendente non lo è per nulla (spiace dirlo e rimarcare che la nomenclatura suona furbetta) perché le nomine competono la presidente del movimento dei focolari.**


Questa sua "militanza" oltre a non assicurarle il dovuto distacco, molto probabilmente le impedisce, consciamente o meno, di rimarcare le specificità degli abusi scaturiti dalla prassi focolarina. Per cui, nonostante il promettente titolo di questa sua lezione “La vita di unità: ricchezze e sfide” non ha potuto o voluto affrontare la specificità degli abusi focolarini proprio nella vita di unità. In questo si cela il concreto rischio, come per altre iniziative organizzate dal movimento dei focolari, di "suonarsela e cantarsela" facendo tutto in casa nel triste clima autoreferenziale del "solo tra di noi". Incoraggiamo invece all'apertura, all'accoglienza di esperti completamente estranei al focolare, che assicurerebbero di certo un contributo prezioso a questa presa di coscienza del male commesso. Sorvolare sulla specificità focolarina impedisce di andare al cuore del problema che ha radici in Chiara Lubich (che suor Cristina riesce a non nominare nemmeno una volta).


L'impostazione gerarchica di qualsiasi gruppo, branca, sottomovimento, comunità ecc... delle molteplici espressioni del movimento dei focolari è sempre stata una emanazione di Chiara Lubich, considerata il centro dell'Anima, l'Alfa e l'Omega, la fonte spirituale, l'autorità di riferimento, ecc... Tutti i responsabili di ogni ordine e grado erano chiamati ad essere "un'altra Chiara" e farne le veci, essere una sua acritica ripetizione e assicurare così il contatto diretto col Carisma. Il più delle volte senza nessuna preparazione ma solo tanta buona volontà e talvolta nemmeno quella.


Chiunque si sia trovato a rappresentare Chiara in ruoli di guida nel movimento dei focolari, proprio per il carattere sistemico abusante insito come rischio nella prassi focolarina, si é esposto a questo pericolo e certamente ha commesso degli sbagli, leggerezze, ingerenze e forse dei veri propri abusi. Non credo che nessuno possa alzare la mano e affermare senza timore di smentita "a me non è successo". Per cui persino Margaret Karram, Jesús Morán e chissà quanti ancora dell'attuale governance focolarina oltre che vittime saranno stati pure carnefici.


Nel movimento dei focolari non si é mai sentita l'esigenza di avere un padre spirituale: bastava la madre, Chiara Lubich. Il suo ruolo di guida morale e spirituale era completamente saldato a quello di governo e autorità. Gli abusi di ogni ordine e grado, psicologici, spirituali, sessuali, di potere... hanno quindi radice in questa anomalia specificamente focolarina. Tutti i problemi presentati da suor Tiziana relativi all'accompagnamento spirituale focolarino hanno radici profonde in questa anomalia.


Quindi qualora si volesse davvero seriamente affrontare la piaga degli abusi in seno al movimento dei focolari non si dovrebbe prescindere dal considerare questa sua specificità che ha nome e cognome: Chiara Lubich. Altrimenti si gira intorno al problema, si rischia nuovamente di essere narcisisti e dirsi "quanto siamo bravi, quanto siamo belli", "abbiamo risolto il problema degli abusi..." ecc...


Solo una critica seria, adulta, profonda e soprattutto esterna (non viziata quindi dal bias che affligge purtroppo anche suor Tiziana) del pensiero e dell'operato di Chiara Lubich potrà porre le basi affinché le ferite vengano curate e si possa guardare al futuro con la pace nel cuore e un po' di speranza in più. Avanti così!


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Suor Tiziana Merletti è una suora Francescana dei poveri dal 1986, abruzzese di origine, conosce la spiritualità focolarina nel ‘77 a Pescara e grazie a questo incontro si incammina verso la scelta della vita religiosa. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Teramo e il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. Ha ricoperto vari incarichi nel suo Istituto tra cui quello di superiora generale per due mandati con sede a Brooklyn New York. Ora vive ad Assisi dove svolge il ministero di consulenze canoniche da 20 anni. Si occupa di tematiche legate alla tutela dagli abusi, attualmente membro della commissione mista dell'Unione internazionali dei superiori e delle superiori generali e membro della commissione centrale indipendente dell'opera di Maria ed è referente per l'Unione delle superiori maggiori italiane presso la Pontificia commissione di tutela dei minori. Infine è docente all'Antoniano.


** "...Sono tutti nominati dalla Presidente e possono essere sia esterni che appartenenti al Movimento dei Focolari, ma non potranno farne parte quei membri che ricoprono incarichi di governo a livello centrale, locale, o di rappresentanza del Movimento a qualsiasi livello." - Dal punto "4.1 Commissione Indipendente Centrale" del Resoconto abusi 2022.

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