La profezia

“L’altruismo è la maschera dorata dell’egoismo e del narcisismo, nient’altro che un'anomala gratificazione.” Lorenzo Licalzi

La chiara verità

Ora della verità

"Ogni falsità è una maschera,
e per quanto la maschera sia ben fatta,
si arriva sempre, con un po' di attenzione,
a distinguerla dal vero volto."

Alexandre Dumas (padre)


By F.M.

Dopo la gita all'inferno a far visita a quei poveri focolarini che hanno tradito chi di loro si fidava, vorrei affrontare questa volta il tema dell'ora della verità, strumento della spiritualità focolarina in cui brilla più che altrove il dilettantismo dell'accompagnamento spirituale nel movimento dei focolari, accompagnamento che si è basato, come ho spiegato, su due impostazioni sbagliate in partenza e contro la legge canonica:

1) La commistione fra il foro interno ed il foro esterno (ne ho parlato qui)


2) La manifestazione forzata della coscienza (cioè essere più o meno costretti a rivelare cose intime, come nella confessione, ma contro la volontà e senza sigillo della confessione) stile di accompagnamento fondato sul concetto di Chiara Lubich del 'colloquio privato'.


Anche gli “schemetti” seguivano lo stesso stile, ed erano pure scritti, condivisi con chissà quante persone, senza nessun sigillo di segretezza, conservati non si sa dove e per quanto tempo. Un vero scandalo.  Questa pratica assurda, come anche la chiesa per voce del Cardinale Farrel ha fatto notare, é stata finalmente vietata (vedi qui), perché "comporta notevoli rischi che non possono essere sottovalutati". È necessario quindi, "tutelare il diritto di ogni persona a difendere la propria intimità, ai sensi del can.220 del CIC, nonché il divieto ai superiori di indurre in qualunque modo i membri a manifestare la propria coscienza, analogamente a quanto disposto al can 630 §5. E se la coscienza è «il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria» (GS, 16), è più che lecito affermare che nessuna autorità umana può entrare in essa". (risposta ad Emmaus del 3 giugno 2020 del Prefetto del Dicastero, Card. Farrell - vedi link)

Questa analisi e queste parole accorate del Dicastero varrebbero anche per l'ora della verità, altra pratica malata, strumento della pseudo-spiritualità focolarina. Pratica che, come gli schemetti, andrebbe vietata subito o consentita solo a persone formate e preparate a dovere. E questo post ha proprio questo come obiettivo: invitare la chiesa a vigilare e eventualmente correggere. Si potrebbe davvero lanciare una petizione al Dicastero per i laici, affinché intervenga ancora una volta e tempestivamente. 


Per "ora della verità", che Chiara chiamava "cosmesi spirituale" (no comment), si intende quel momento della vita di un gruppo, focolare o altro dove ci si dice tutto nella verità, fatta eccezione per i responsabili che nella struttura gerarchica del movimento possono essere corretti solo da qualcuno di pari o superiore al loro grado. Questa simpatica trovata risente dell'impostazione matriarcale del movimento che nella testa di Chiara funzionava secondo lo schema "genitori-figli", "madre-bambini", "maestra-allievi" quindi non un rapporto alla pari tra adulti, osteggiato in ogni modo. E come altre trovate tipiche della Lubich, anche questa presuppone una completa rinuncia alla propria personalità e individualità, che devono essere immolate a favore del gruppo e sopratutto del responsabile che incarna niente di meno che il volere di dio sulla terra. E già qua dovrebbero tintinnare copiosi i campanelli d'allarme e sorgere alcuni dubbi seri.


Divisa in due momenti specifici l'ora della verità é composta dal "purgatorio" e dal "paradiso". Nel purgatorio si dice al malcapitato tutto quello che di negativo dovrebbe correggere nel suo comportamento, carattere, e modo di incarnare gli insegnamenti della Lubich. Nel paradiso invece si dovrebbe edificare la persona di turno e dirle tutto quanto di positivo c'è in lei. L'enfasi é comunque sovente stata sul negativo piuttosto che sul positivo - il purgatorio piuttosto che il paradiso. Si tratta di uno strumento o meglio di una valvola di sfogo di nevrosi le più varie, usato troppo spesso con troppa disinvoltura da persone, dilettanti spirituali, non adeguatamente preparate e formate e che rischia di provocare ferite profonde e seri danni in chi lo subisce. E le testimonianze negative abbondano.


Per smascherare e mettere in dubbio però questa pratica discutibile, senza scomodare il diritto canonico o quant'altro, basterebbero semplicemente le parole stesse della Lubich: “Per santificarci insieme, è essenziale l'ora della verità.” Chiara scomoda addirittura la santità, di cui era ossessionata ma non si rende conto nella sua ingenuità che queste parole le si ritorcono contro. Il corto circuito infatti sta nel fatto che Chiara era esente da questa pratica. Per lei era così essenziale da rinunciarvi. Clamoroso. Alle sue compagne infatti non permetteva di correggerla, quindi di quale "santificarsi insieme” stiamo parlando? Lei si arrogava il diritto di correggere gli altri ma non si sottoponeva a questo rituale. Quindi il classico “armiamoci e partite!” Nel provare a dare un fondamento teologico a questa pratica dell'ora della verità Chiara si intorta poi nel citare il vangelo: "...chi fa la verità viene alla luce" e "La verità rende liberi". Tutto bellissimo per carità. Ma perché lei si sottraeva a questa pratica? Quindi a rigor di logica non era né libera né veniva alla luce? Non è un dettaglio da poco, anzi una stortura macroscopica che ha dato origine a tante altre storture, soprattutto nel campo dei rapporti subalterni con i responsabili che la scimmiottavano, legittimati dal ruolo intoccabile di rappresentare dio per le anime a loro affidate. Anche in questo caso, come per la vita di focolare (vedi qua), Chiara dettava delle regole che lei stessa non viveva. E a pensarci bene, oltre a trovarlo assurdo, un po’ mi sento preso pure per i fondelli. 


Poco prima che lasciassi il focolare dove abitavo, che poi comunque è stato chiuso per mancanza di senso (eh il karma alle volte), i focolarini mi tesero un agguato e una sera, dopo cena, proposero di farmi l’ora della verità. Per i focolarini ero diventato ingestibile; i miei dubbi, le mie perplessità, la mia fede che iniziava a vacillare, erano diventati scomodi per loro, e come in una malattia autoimmune, mi sono sentito “rifiutare” dall’organismo cui facevo parte. Ricordo che esagerarono proprio. In tutta la serata non spesero nemmeno una parola di incoraggiamento, o provarono a sottolineare il positivo. Nessun equilibrio quindi tra il purgatorio e il paradiso. Se allora fosse esistita una “polizia focolarina” li avrei denunciati per mobbing. Dopo un simile processo sommario non ci si può sentire incoraggiati, sostenuti, spronati ad andare avanti. Mi ferirono profondamente e in me qualcosa si ruppe irrimediabilmente. In realtà fu una scusa e appunto solo lo sfogo delle paturnie di uno di loro che mal mi sopportava; un esemplare di focolarino irreprensibile, falso come Giuda, un bel sepolcro imbiancato.  


Si potrebbero scrivere libri su questa pratica dell'ora della verità, soprattutto sul "purgatorio" che col tempo è diventato spesso un vero strumento di correzione, coercizione, manipolazione, fonte di abusi spirituali e psicologici. E questa prassi del "purgatorio" Chiara Lubich la viveva in maniera disinvolta. Gli aneddoti si sprecano. Ricordo di un focolarino che mi raccontò di aver dimenticato una cassetta VHS da consegnare a Chiara in un determinato giorno. Il malcapitato, un giovane olandese, esempio specchiato di mitezza e bontà d’animo, venne distrutto con le parole “...tu intralci l’avanzare del regno di Dio”. Questo perché per Chiara, prima della persona, dell’amore al fratello di cui tanto ha scritto e detto, veniva il suo compito, la sua ossessione narcisista di portare avanti il suo movimento.


La pratica dell’ora della verità col tempo, é stata stravolta, soprattutto nella prassi dei gruppi maschili. Per le focolarine, purtroppo per loro, il cambiamento é assimilabile al demonio. Tanti ormai si rifiutano e non vogliono più farla e hanno optato per altri modi di curare le dinamiche della vita di comunità. Mi ricordo di focolari dove si era addirittura arrivati alle mani. Quando si pretende che degli adulti si comportino come dei bambini, cosa mai potrà andare storto? E anche in questo caso non esiste una ricetta che debba per forza andare bene per tutti, anzi. Rinunciare all'individualità e costringere tutto e tutti in regolette e statuti é esattamente il "cul de sac" in cui si é infilato il movimento dei focolari. Nella situazione poi praticamente impossibile in cui persone che non scegliendosi sono costrette a vivere insieme, forse l’unica cosa che si può provare è cercare di trovare di comune accordo il bandolo della matassa e capire come andare avanti, incoraggiarsi, sostenersi, edificarsi. Ma tant’è. 


Focolarini? Datemi retta: l’ora della verità fatela piuttosto a Chiara e una volta per tutte.


P.S. Per i più forti di stomaco, ecco alcuni “testi ufficiali” della Lubich sull'ora della verità


Prossimo post

"Il terrore del vuoto "ad uso interno"




Commenti

  1. Dopo l'ora della verità in cui io ero stato "la vittima", si avvicinò un focolarino sposato che mi disse: "queste cose non poteva dirtele il capofocolare!". Tuttavia nessuno ebbe da obiettare durante la "seduta". Quando, viceversa, fui io ad accorgermi che il responsabile diceva fesserie, lo dissi davanti a tutti (ovviamente con termini appropriati). La risposta del responsabile fu "io ho la grazia" (sottinteso: tu no). Nessuno fiatò escluso un altro focolarino sposato che pochi mesi dopo se ne andò dal movimento, appena dopo di me. Era il 1997. La grazia! De che?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso dirti che una sottospecie di ora della verità la applicavano pure a me, ma io non sono foc. Il contrario era assolutamente fuori discussione, se tu non hai la grazia figuriamoci io che non frequento la chiesa C'è effettivamente una differenza fra di noi, anche io inizialmente cercavo di dire le cose in modo garbato poi ad un certo punto mi sono accorto che le uniche cose che capivano erano le offese altrimenti non esitavano ad offendere e umiliare. Da essere umano amo il dialogo,il confronto paritario con le persone, ma li era sempre dal piedistallo verso il basso

      Elimina
  2. A leggere sull' ora della verità mi si è rovesciato lo stomaco . Rivedo ancora le volte che sedute in cerchio in focolare assistevo a questa pubblica gogna . Era l' ora della vendetta non della verità : l' accanimento con cui in quel momento si scioglievano le lingue era quasi inverosimile rispetto al silenzio con cui si accettava tutto nella prassi . 10 minuti di purgatorio che ti scorticava vivo , 1 minuto di paradiso a volte fatto più che per dovere che per altro . Io non ho mai visto il tripudio di gioia , come afferma la Lubich , dopo l' ora della verità . Ma solo persone che col pianto in gola ringraziavano per essere state massacrate. Si diceva che la Lubich il suo purgatorio e paradiso lo ricevesse dal Papa....in realtà è stato uno dei molteplici casi in cui lei non ha vissuto la vita di focolare così come pretendeva che la vivessero gli altri .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh Marty ma questa cosa del Papa che avrebbe dovuto fare l'ora della verità alla Lubich é un'altra narrazione ridicola che ci si é dovuti sorbire. A parte il fatto che decretare che il tuo unico superiore sia il papa é quanto meno pretenzioso, vero? Umiltà a carriole. Ma poi é un trucchetto da quattro soldi. Col papa non ci vivi 24 ore su 24, come si fa nei focolari. Il papa non conosce i tuoi lati negativi, i tuoi spigoli, le tue incoerenze, i tuoi difetti. Quindi cosa mai dovrebbe correggerti? E anche in questo si vede purtroppo che la Lubich proponeva agli altri una vita di focolare che non viveva lei in prima persona sulla sua pelle. Certo che ce ne vuole coraggio...

      Elimina
    2. Vai dal Papa e gli dici che il tuo mov. è aumentato di altre tot persone se poi ti dimentichi di tutto quello che non funziona...che ce posso fà è la memoria..per il Papa è tutto bello. Come quelle cartoline dei paradisi tropicali, un paradiso.. basta non fotografare le migliaia di baracche a pochi metri semplice no! Pensate proprio che lei sia andata da lui dicendogli che le cose in realtà non andavano così bene...presente quel bambino che quando mamma chiede come va a scuola risponde benissimo e nella cartella ha un 2. Difetti?? io in un foc.non ho mai visto difetti al massimo non avevo capito io, coraggio? nel mio paese si usa dire in questi casi ..ta ghet an bel pel sòl stomech

      Elimina
  3. Sono Piero Barazza e sono attualmente un Volontario.
    Ieri sera al nucleo si parlava di quando fare l'ora della verità.
    C'era uno di noi che diceva: "per me è una sofferenza perché so già che avrò più purgatori che paradisi".
    Io l'ho tranquillizzato dicendo: "tranquillo l'ora della verità per noi è volontaria, se non vuoi farla puoi fare a meno".
    Leggendo ora queste vostre esperienze mi sono fatto un bel esame di coscienza se per caso anch'io avessi "maltrattato" o peggio "insultato" o "disprezzato"
    mai un fratello di nucleo....
    E torno a dirmi che non è lo strumento in se sbagliato (un altro volontario dopo l'ultima ora della verità ci ha ringraziato per aver capito delle cose che non aveva mai colto prima e che riflettendoci ha capito che erano vere) il paradosso è che dove la "norma delle norme" cioè la mutua e continua carità doveva essere vissuta in modo esemplare cioè nel focolare mi pare di capire che c'è stato l'opposto.
    E poi deve esserci uno strumento per segnalare gli abusi spirituali noto a tutti i focolari.
    Buona giornata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Piero ci sono tanti che si premurano di dirci che hanno vissuto un'esperienza positiva. Anche nelle intenzioni di Chiara sicuramente non c'era quella di manipolare o ferire le persone. Certo é che Chiara però purtroppo si é tirata fuori da queste dinamiche e questo oltre che assurdo é una presa in giro. Una cosa poi é un nucleo di volontari rispetto a un focolare, dove si vive assieme 24 ore su 24. Si innescano altre dinamiche, soprattutto per il fatto che vivere con persone che non ti sei potuto scegliere é assurdo e prima o poi si fa il botto. Succede in qualsiasi rapporto dove ci si sceglie, figurati in convivenze forzate di questo tipo, soprattutto se poi si aggiungono significati come, "santificarsi", "per sempre", ecc... Piero non siamo d'accordo sul fatto che come dici tu "lo strumento non sia in sé sbagliato". Non siamo così sicuri. Per prima cosa siamo allergici o lo siamo diventati, a tutte quelle regole che devono per forza andare bene per tutti, come se si fosse un gregge di pecore da portare al pascolo. Poi per entrare nel sacrario dell'anima delle persone ci vuole tatto, preparazione, molta umiltà, discernimento e soprattutto occorre farlo solo se si é invitati. È già un inizio rendere l'ora della verità opzionale, ma se hai letto il post dove parliamo del paradosso di Abilene, ti renderai conto che resta comunque una certa pressione indebita che si esercita sulle persone. Se dipendesse da noi lo strumento dell'ora della verità andrebbe vietato. Buona giornata anche a te

      Elimina
    2. Se il tuo fratello sbaglia prendilo in disparte e diglielo, se ancora sbaglia in disparte con dei testimoni avvisalo, sempre con amore e in disparte, ops ma è vangelo, è forse lo stesso o il mio che ha 70 anni è da buttare. Per favore avvisatemi in settimana passano per la carta è inutile che ne tenga uno sorpassato. Comunque non c'è scritto umilia tuo fratello

      Elimina
  4. Concordo assolutamente che l’ora della verità, soprattutto il purgatorio, è un modo terribile per ferire profondamente una persona. Conosco una ex focolarina alla quale è stato detto “tu hai la faccia come un idiota ed hai il cervello di un idiota, meglio che resti in Focolare, se no vai a finire come una donna di strada…” Queste parole hanno creato grande insicurezza e sensazione di inferiorità in questa povera popa, ne soffre fino al giorno di oggi. Un esempio forte di abuso psicologico. Ed infatti, a Chiara nessuno non poteva mai dire niente. Se fosse ancora in vita…avrei un bel purgatorio da fare! Non voglio fare la persona “sapientona”, ma più anni che sto fuori Focolare, più vedo come la Lubich ha fatto un grande male - su tutti livelli - a tante persone!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicura che non gli stanno già facendo '''un inferno''' sai l'inferno è lastricato di buone intenzioni

      Elimina

Posta un commento

Per favore, commenti da adulti. Si può essere non d'accordo con i temi del blog, basta farlo presente con gentilezza. Qualsiasi tipo di insulto o buttata in caciara verrà ignorato. Please get used to it!