La profezia

“L’altruismo è la maschera dorata dell’egoismo e del narcisismo, nient’altro che un'anomala gratificazione.” Lorenzo Licalzi

Love is in the air

Love

“La buona fede, la buona fede... 
Ma tutti i fanatici sono in buona fede.”
Joan Fuster


By F.M

Il manifesto politico e programmatico del movimento dei focolari, la quinta essenza del pensiero della Lubich sono le parole di un suo scritto del 1958 intitolato "L'attrattiva del tempo moderno":

"Ecco la grande attrattiva del tempo moderno: penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo. Vorrei dire di più: perdersi nella folla, per informarla del divino, come s’inzuppa un frusto di pane nel vino. Vorrei dire di più: fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse..."

Sarebbe interessantissimo capire come, cosa o chi abbia reso possibile il repentino cambio di queste bellissime intenzioni a favore di un ripiegamento autoreferenziale narcisistico che quasi sin dall'inizio ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo del movimento dei focolari. Perché anche solo chiedersi quando mai la Lubich abbia "diviso col prossimo l’onta, la fame, le percosse..." è quantomeno legittimo. Difatti piuttosto che "inzupparsi nel mondo", come tanto desiderava, la Lubich ha preferito farlo nel suo brodo autoreferenziale per poi ritirarsi e proteggersi in una torre d'avorio, come se, ad un dato punto, di questo mondo avesse avuto quasi timore. 

A pensarci bene davvero, anche solo l'esistenza dei centri o delle cittadelle come Loppiano rivela che le belle parole della "Attrattiva del tempo moderno" rimasero purtroppo sulla carta. Chiara, consciamente o meno, cedette alla tentazione del chiudersi solo nel rassicurante "tra di noi" "tra chi ci capisce e condivide senza distinguo le nostre idee". Peccato davvero, chissà cosa sarebbe stato il sul "ideale" se avesse avuto il coraggio davvero di inzupparlo come un frusto di pane nella realtà della gente comune, rinunciando al "noi" per vivere fra tutti.
   
Proprio per questo motivo, uno degli aspetti a mio avviso più problematici del suo pensiero è la chirurgica dicotomia dal sapore cataro-manicheo tra sacro e profano, tra dentro (il focolare) e fuori, tra corpo e anima, tra noi e voi. Alla riprova dei fatti Chiara non é stata in grado di "perdersi nella folla per inzupparla del divino"; in qualche modo il contatto con la realtà, col mondo la disturbava. Chiara aborriva tutto quanto non contribuisse a mantenere un presunto stato di esaltazione mistica, non sopportava, per usare parole sue, quello che "faceva calare l'aria": appunto la sensazione di esaltazione chiamata "unità con dio", "presenza di Gesù in mezzo", ecc... E come per altre sue nevrosi anche questa ha avuto una proiezione e ripercussione, per certi aspetti, incontrollata sulla prassi e fenomenologia focolarina.

Ricordo che durante le manifestazioni del movimento, le mariapoli ad esempio, c'era sempre un gruppo di persone ben organizzato deputato a controllare le uscite della sala dove si svolgeva l'incontro, col preciso compito di non far entrare o uscire nessuno (o quanto meno dissuaderlo) durante i momenti clou, quali i video meditazione della Lubich. L'imperativo era appunto "non far calare l'aria". La mania del controllo totale. Tutto doveva concorrere a mantenere alto il termometro dell'esaltazione di gruppo e anche il minimo dettaglio, come i canti, le testimonianze, ecc erano tarate per raggiungere questo scopo. Sopratutto le esperienze che venivano raccontate dal palco subivano un lavoro editoriale certosino affinché producessero l'effetto desiderato. La spontaneità e l’improvvisazione erano viste peggio di Erode in sala parto.

Questa tensione a tenere sempre alto il termometro dell'esaltazione permeava il quotidiano e la vita nei focolari. Ora sicuramente non è più così, come vuole la narrazione corrente. Anche perché, ahimè, c'è ben poco di cui esaltarsi ormai, piuttosto un latente "si salvi chi può". 

Ma a suo tempo, avrò avuto 17 anni, venni invitato a pranzo in centrozona, ossia il focolare più importante nella mia regione, quello direttamente legato a Chiara. Il capozona, che mi ricordava il famoso "mega direttor galattico lup mannar..." di fantozziana memoria (vedi link), era un personaggio ieratico, molto consapevole e fiero del suo ruolo, di come la sua autorità gli conferisse potere nei confronti dei sottoposti che si avvicendavano, non ho mai capito perché, a srotolare la lingua per cercare di imbonirselo. Prima di pranzo un focolarino semplice mi fece vedere una videoregistrazione di un discorso di Chiara come nutrimento per la mia anima. Poi una volta a tavola il "mega direttor galattico lup mannar capozona" si rivolse a me per chiedermi cosa avessi capito delle parole della leader massima. Io biascicai qualche parola e il gelo calò sui commensali, quasi avessi annunciato l'apocalisse imminente. Il problema, lo capii in seguito, fu che il "mega direttor galattico lup mannar capozona" delusissimo dalla mia reazione, non voleva sapere il mio pensiero ma voleva che io gli ripetessi quanto lui desiderava sentirsi dire. Voleva che io confermassi che il video della Lubich mi aveva rivoltato come un calzino, che avevo capito che lei era l'alfa e l'omega, che ormai avrei lasciato tutto pur di seguirla, amenità varie, animali fantastici e dove trovarli. Insomma avevo commesso il peccato più grave: avevo "fatto calare l'aria". 

È certamente un simpatico aneddoto ma immagino che tanti si riconoscano nella dittatura del "non far calare l'aria" che sopratutto nei focolari femminili ha concorso ad instaurare un senso di paura e timore sempre latente. Guai a chi fa "calare l'aria"! È un modo di fare e di vivere che deriva da Chiara stessa, dalla sua ossessione per il soprannaturale, dalla tensione alla santità che più che altro era davvero una nevrosi. "Sarò santa se sarò santa subito". Le famose "6S" che noi mascalzoni provavamo a moltiplicare e vinceva chi riusciva ad inanellarne il numero più alto. Chiara aveva un concetto meccanico dell'unione con dio e della santità, e bastava volerla perché accadesse. Purtroppo, non é così che funziona. Che poi a pensarci bene questa ossessione è in realtà un ripiegamento su se stessi, un esercizio narcisistico. A questo proposito può essere interessante questa lettura:

"Per lo pseudo-mistico, Dio è soprattutto un oggetto del cui possesso egli gode. Avendo fatto di Dio un oggetto per la soddisfazione del suo desiderio, il falso mistico, per così dire, «lo divora». Il mistico autentico, invece, riconosce Dio come un altro libero e indipendente; non lo tratta come un oggetto presumibilmente capace di soddisfare il suo desiderio. Il falso mistico stabilisce con Dio una relazione di tipo fusionale. Egli tende a perdersi, dissolversi, eliminare il proprio io nella relazione con il divino. Il vero mistico, invece, preserva la sua condizione di essere separato e, a partire da ciò, stabilisce un vincolo amoroso con Dio, riconosciuto come alterità. […] Nella mistica cristiana, per quanto intima si possa pretendere che sia la relazione con Dio, si tratta ancora di un’unione, non di una fusione; l’ego umano non è assorbito dall’ego divino; l’ego personale non sparisce nell’oceano dell’Assoluto. L’unione mistica con Dio non significa una fusione con il tutto e il conseguente annullamento dell’io."*

L'annullamento dell'io quindi. È davvero interessante rimarcare che la maggior parte delle persone che hanno preso le distanze dal movimento dei focolari riportino la stessa esperienza, pur con micro variazioni, e raccontino di come hanno dovuto compiere questo passo proprio per la mancanza di aria, perché sentivano di soffocare. 

Prossimo Post
Il conflitto della Presidente
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*Torri de Araújo 2017 - “Discernimento tra mistica e psicosi”


Commenti

  1. Posso farti una domanda?? Ma mi stai parlando di un movimento cattolico o dagli inizi del nazismo...perché effettivamente le differenze sono veramente poche basta solo scambiare i cognomi e tutto sembra identico

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    1. Non direi Luca mi pare che stai esagerando. Da una parte abbiamo un culto della personalità che ha addirittura divinizzato il proprio leader, facendolo diventare intoccabile, impermeabile a qualsiasi critica e contraddittorio, cosa che molto in fretta ha portato al declino della creatura nata dai suoi deliri. Dall'altra parte c'è Hitler e la follia nazista 😅
      Naturalmente si scherza eh...

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    2. Scusatemi mi sono spiegato male....parlavo del culto del leader....il resto è un altra storia...anche se nel mov di follie non ne mancano di certo, ne ho viste ne ho viste ne VEDO

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  2. Sì, direi proprio che è il “concetto meccanico” dell’unione con Dio la vera “lucida pazzia” lubichiana.
    Ricordo ancora che, dopo la sua morte, e lo sbandamento che ne era conseguito, vennero nel nucleo dei volontari con un video (evoluzione della “bobina”) che in pratica indicava come soluzione… tornare a far parte del “drappello” che aveva consentito alla Lubich di “entrare” in Paradiso. Quindi: vivere la Parola, Patto di Amore scambievole (pronti a dar la vita) nell’Eucarestia e tac… ci ritroviamo nel paradiso-presenza di Dio.
    Questo è ciò in cui abbiamo ceduto.
    Inutile nasconderlo.
    Ed ovviamente ci credi finché non hai prova del contrario, vale a dire che ciò non è possibile.
    Ma vi dirò di più. Chiara ha avuto intorno a sé religiosi che gli hanno confermato che ciò che sosteneva poteva rappresentare una via nuova nella Chiesa. Non dimentichiamo che i primi custodi delle famose “carte Paradiso ’49” c’era Padre Andrea Balbo, un francescano-francescano, non una vocazione sacerdotale o religiosa nata successivamente ed integralmente dentro il Movimento. E Padre Novo (così lo chiamava la Lubich) è stato anche il suo confessore. Quindi Chiara all’inizio ha trovato qualcuno di autorevole che l’ha convintamente ed a questo punto dobbiamo dire onestamente, in buona fede, sostenuta (nessuno di noi può e deve giudicare il foro interno).
    Questo “meccanismo” che in ultima analisi prevedeva anche i non cristiani, è alla fine simboleggiato dal “Mantello di Maria” che poi in realtà è il “Mantello di colei che si considerava la Vicaria di Maria” vale a dire la Lubich stessa. Il Santuario di Loppiano, da un punto di vista architettonico, è il Mantello (della Vicaria?) di Maria. Ricapitolando: “1. Mettiamoci tutti sotto questo mantello 2. Azioniamo il “meccanismo” 3. Siamo su un ascensore diretto per il paradiso”.
    Sì, è vero, c’è anche la via classica, quella che per due millenni tutti i cristiani hanno praticato (per come hanno potuto ma non per tutti): la via illuminativa, la via purgativa, la via unitiva… ma siete costretti ad inerpicarvi (ascesi) su una faticosa strada montagna. Seguendo la mia strada (mia della Lubich) siete direttamente sul crinale.
    Quindi l’attrattiva del tempo moderno è che… è molto più semplice ed alla portata di tutti… diventare santi.
    Ma la storia pare avere un doppio finale. La Chiesa che ha approvato l’Opera della Lubich adesso vorrebbe provare a correggerla. Ma non è che, con Papa Francesco, la Chiesa stessa sia diventata (o stia diventando) “focolarina” come profetizzato da Chiara stessa? Osservate bene e fatemi sapere.
    Quindi ci troveremmo di fronte ad una situazione in cui il Movimento (ciò che numericamente rimane) cammina verso la Chiesa al motto di “Essere Chiesa” ma verso una Chiesa che le va sempre più… somigliando.
    Scusate il discorso un po’ più teologico.

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    1. Grazie Paolo per questa tu ulteriore lucida analisi. Che la Chiesa prima o poi si risveglierà focolarina, secondo la profezia della Lubich, è tutto da vedere. Saranno i posteri a dirlo. A noi sembra che in questo momento i focolarini siano molto disorientati, con poche idee e confuse pure. Le differenze poi tra il ramo maschile e quello femminile si sono accentuate e aggravate. Cosa abbiano davvero di concreto da offrire alla Chiesa oggi resta per noi un mistero. Chissà...

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    2. Non lo so se è sempre stata una mia impressione ma io ho visto una fobia fino a volte sfociare anche in una specie di ''odio????''' da parte di un certo gruppo di foc/ne verso tutto ciò che era maschile...ramo del mov. compreso. Tutto questo mi lascia molto perplesso e con tante domande a cui non trovo risposte.. ramo maschile del mov....potreste cercare di farmi capire...oppure vado avanti con l'idea che mi sono fatto. AAA dimenticavo il mio allontanamento come uomo durava solo fino a quando non gli servivo.. poi moine e sorrisi..il NON FOC

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  3. Prima del peccato originale Dio passeggiava per il giardino dell'eden, dopo di che si nascosero perché -erano nudi-...ma lo erano anche prima. Per Dio non c'era niente di scandaloso ma per cl tutto ciò che era umano si e infatti presto ha iniziato a dire a Dio e Gesù dove sbagliavano ....maschi e femmine che si cercano..che schifo.. meglio il muro di Montet, una muraglia cinese che divida per sempre uomini e donne.. un controllo delle nascite ad oltranza L' ESTINZIONE dell' umanità, ma religiosamente e adesso cosa me ne faccio del- non è bello che l'uomo sia solo, facciamogli una compagna-----butto???? no butti lei congiuntivo

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