La profezia

“L’altruismo è la maschera dorata dell’egoismo e del narcisismo, nient’altro che un'anomala gratificazione.” Lorenzo Licalzi

La piaga focolarina


"Gli uomini non fanno mai il male
così completamente ed entusiasticamente
come quando lo fanno per convinzione religiosa."
Umberto Eco

By L.P.

Nei primi anni settanta, dopo un incidente d’auto* causato da Silvana Veronesi, una delle prime focolarine, Chiara Lubich venne ricoverata in ospedale. Qui chiamò a raccolta ad una ad una tutte le sue prime compagne e compagni per verificare che fossero “al di là della piaga”: nel criptico gergo focolarino, significava capire se l’interessata/o avesse tanto amato il dolore da essersi posto come al di là di esso. Era per Chiara una sorta di ossessione e i malcapitati solo nell’incontrare il suo sguardo dal letto d’ospedale, avrebbero dovuto dimostrarle tale abnegazione. Alcuni superarono l’esame, altri purtroppo no. Pena: l’ostracismo, ossia non poter vedere Chiara per un dato periodo di tempo. C'è da aggiungere che la parola "Piaga" era per la Lubich anche uno dei suoi famosi slogan con in quali, con tanta disinvoltura, veicolava il suo pensiero. Usando le singole lettere, P.I.A.G.A. significava "perché io amo Gesù abbandonato". E vabbè...

Ci siamo ricordati di questo simpatico episodio della vita del movimento dei focolari dei primi tempi nel leggere un articolo di Jésus Morán, attuale co-presidente del movimento dei focolari, apparso sulla pravda focolarina a dicembre dello scorso anno: "La piaga degli abusi" in "Tappe di un carisma - Inserto speciale" allegato a Città Nuova del dicembre 2023. 

Questo speciale ripercorre le annate dello sviluppo del movimento dei focolari, ed inserisce la piaga degli abusi nel periodo 2008-2023, quello finale. I troppi abusi non sono però accaduti solo in quest'ultimo arco di tempo. È una furba restrizione mentale, e posta in questi termini non si tratta di una ammissione di colpa, piuttosto un'ulteriore tappa da celebrare: il movimento dei focolari che si purifica dagli abusi ed è pronto per nuove avventure. Già solo questo qualifica il modo con cui il movimento dei focolari sta affrontando questa piaga. 

Ma veniamo a Morán che a modo suo come vedremo affronta proprio il tema della piaga. Questa volta si tratta di una piaga meno eterea e immaginaria ma tragicamente concreta e sanguinante, e il movimento dei focolari tutto è chiamato non ad andare oltre, bensì a lenirla il più possibile, intanto riconoscendola come tale. 

Avremmo voluto offrirvi il link direttamente all'articolo di Città Nuova, ma in rete non v'è traccia. Strano, come mai? È disponibile solo cartaceo. Lo trovate in fondo al post. 
In queste due paginette Morán affronta il tragico tema della piaga degli abusi verificatisi in seno al movimento dei focolari. Di seguito alcuni passaggi dell'articolo (in rosso piaga) con i nostri commenti.

(...) l'intensità del ritmo apostolico ha costituito una sorta di velo di coscienza che ha ridotto la visione sui crimini operati.

Beh detta così suona come una grossa scusa, non proprio un'ammissione di colpa. Siamo sicuri che sia stato davvero questo il problema? L'emergere della piaga degli abusi non è avvenuto in concomitanza di una riduzione del ritmo apostolico, qualsiasi cosa questo sia, ma perché la società civile ha aumentato vieppiù la pressione su questo argomento. Per questo motivo, per la Chiesa e per il movimento dei focolari è diventato sempre più difficile nascondere, mascherare, insabbiare, spostare ad hoc gli aguzzini, ecc... Perché di questo si tratta: Morán sia onesto. Anche il movimento dei focolari, ha per anni cercato di nascondere tutto. E lo ha fatto sino a che è stato possibile e in un certo senso ancora lo fa.
A più di un anno di distanza dalla pubblicazione del primo report sugli abusi nel movimento dei focolari e dopo la pubblicazione dell'ultimo, non si conoscono ancora le eventuali responsabilità dei vertici del movimento. Ad esempio Chiara Lubich era a conoscenza di questi abusi? In caso affermativo sarebbe gravissimo, non trova? E cari saluti alla causa di beatificazione che tanto agognate. Inoltre si tratta ancora di dati scarni, risultato di segnalazioni pervenute a una commissione interna (non di certo "indipendente", come vi ostinate a chiamarla, perché a nomina della presidente n.d.r.). Non va poi dimenticato che gli abusi sessuali nel movimento dei focolari, sono tragicamente la punta dell'iceberg. La parte sommersa è costituita  dagli abusi psicologico-spirituali. E qua sì che siamo solo all'inizio.

(...) adulti vulnerabili

Questa terminologia, lo abbiamo ribadito più volte, è fuorviante e sarebbe auspicabile che vi decidiate a smettere di usarla. (vedi linkSiamo tutti vulnerabili per il semplice fatto che siamo animali sociali. Per poter interagire tra di noi, ciascuno deve rendersi per forza di cose "vulnerabile", altrimenti ci si ritroverebbe solo tra psicopatici. Quindi questa definizione di "adulti vulnerabili" è una foglia di fico imbarazzante.

(...) Con immenso dolore, abbiamo dovuto constatare in certi casi una carente, parziale o addirittura deviata comprensione della spiritualità o del carisma dell'unità donato da Dio a Chiara Lubich e- quel che è peggio che in qualche occasione e in certi ambiti questo è stato strumentalizzato per abusare dell'altro.

Morán non ha provato a ipotizzare che piuttosto che una cattiva interpretazione del carisma della Lubich, altra bella scusa, non si tratti invece del carisma stesso? Basterebbe semplicemente applicare il rasoio di Occam (vedi link). E se fosse quindi il pensiero e le idee della Lubich a recare in sé un principio abusivo? Noi propendiamo decisamente per questa ipotesi, che è appunto la più plausibile e comunque molto facilmente documentabile, vista la mole di scritti, discorsi, lettere, diari ecc... prodotti da Chiara in cui inequivocabilmente si trovano tracce di nichilismo e dell'annullamento dell'individualità, della personalità. Perché lo ricordiamo: qualsiasi abuso è innanzi tutto un abuso di potere che quindi ha facile presa in un terreno dove si è invitati o peggio costretti a rinunciare alla propria individualità, quintessenza del pensiero della trentina sull'unità. 

(...) Portati avanti dalla forza del carisma, non ci siamo fermati a valutare con profondità e attenzione quanto stava accadendo.

Come sopra. È il pensiero di Chiara il problema e sempre più diventa difficile reputarlo un carisma. Queste sue parole lo confermano. Perché se un carisma impregnato di amore evangelico non permette di riconoscere e valutare con profondità e attenzione che si stanno verificando abusi di ogni ordine e grado... beh che carisma è? Cioè di cosa stiamo parlando?

(...) In questo senso, con un po' meno di autoreferenzialità avremmo potuto avvalerci di più dell'aiuto della Chiesa e della sua millenaria esperienza in campo giuridico, istituzionale e anche teologico.

"Un po' meno di autoreferenzialità?" Morán non ha sbagliato le dosi degli ingredienti per cuocere una torta. Non si tratta di un po' meno. Dovreste proprio non esserlo del tutto! Perché dove c'è anche solo un grammo di autoreferenzialità non c'è carità. È così ovvio che disturba pure il doverlo spiegare. Morán ma non c'è proprio davvero nessuno che la aiuta e si rilegge con calma quello che lei scrive per provare ad aiutarla ad evitare simili castronerie? 

(...) stiamo mettendo a punto regolamenti e attivando percorsi in ambiti quali la formazione integrale, la comunicazione, la riparazione e l'accompagnamento delle vittime. Senza dimenticare gli abusanti.

Gli abusanti? Eh?   

(...) Naturalmente non basta attuare cambiamenti strutturali e migliorare i vari percorsi di azione; è ancora più importante cercare di capire le cause che hanno portato a questa crisi. Come è possibile che in un movimento il cui punto cardinale è l'unità declinata come amore al fratello e amore reciproco si siano verificate situazioni di abuso? In parole povere: cosa non è andato bene nella trasmissione del carisma dell'unità per prevenire il verificarsi di abusi all'interno del Movimento che ne è nato? È una domanda fondamentale a cui dobbiamo rispondere nella misura del possibile.

Ecco, esattamente: come è possibile? Cominciate con coraggio ad affrontare la figura della cara leader e il suo pensiero. Perché intanto finché non lo farete non ci sarà nessun miglioramento o cambiamento strutturale. L'equivoco in cui siete impantanati consiste proprio nel reputare Chiara infallibile, non umana, depositaria di una carisma perfetto, emanazione del volere divino. Ci spiace deludervi ma pure lei era umana, con pregi e difetti, ha certamente fatto del bene e avrà provato a dare il meglio di sé ma ha commesso anche tanti errori. E che si tratti di un carisma dono di Dio, visto gli esiti, sarebbe tutto da rimettere in discussione, no?

(...) Certo, di fronte all'immenso dolore delle vittime con le quali siamo venuti in contatto, si sarebbe tentati di guardare solo agli errori e ai crimini commessi. Devo dire che questo non sta avvenendo, grazie anche al preziosissimo aiuto delle vittime stesse, che accompagnano con verità e pazienza il necessario percorso di purificazione e risanamento che il Movimento sta compiendo...

Ringraziare le vittime è una specie di ulteriore abuso. Meglio soprassedere. Non deve essere sempre tutto e per forza rosa confetto. E suona comunque come l'ennesimo proclama autoreferenziale, visto che queste povere vittime vi aiutano a risanarvi e purificarvi. Non comment. Ci sono tantissime vittime che la pazienza invece l'hanno persa e di questi ringraziamenti non sanno che farne. Perché per citarla Morán "Le dita mozzate non ricrescono così come non ricrescono i raccolti quando gli diamo fuoco e li seminiamo con il sale." Ergo...

P.S.
La cosa più bella di questo articolo è l'immagine di liberazione dalla schiavitù rappresentata dall'uccellino felice che vola via dalla sua gabbia. Un tributo a tutti quelli che hanno avuto il coraggio e la forza di liberarsi dalle grinfie dei focolari. Complimenti ai colleghi di Città Nuova. Davvero geniale.


-----

Maras, responsabile della scuola di formazione dei focolarini a Loppiano proprio in quegli anni raccontava che "Chiara aveva come sentito il diavolo spingerla nella schiena, lanciandola fuori dalla macchina".



Jésus Morán - La piaga degli abusi - Tappe di un carisma - Inserto speciale allegato a Città Nuova di dicembre 2023

"Il dramma degli abusi - sessuali su minori, o di potere, spirituali e di coscienza a danno di adulti -, ha colpito purtroppo anche il Movimento dei Focolari in questi ottant'anni di vita. In passato questa problematica non aveva acquisito la rilevanza che ha oggi, generando ovunque - nella Chiesa come in molti ambienti sociali - conseguenze gravissime come la mancanza di un vero riconoscimento, occultamento, poca o nessuna diffusione pubblica, misure parziali o inadeguate, minima attenzione alle vittime. E per quanto riguarda il nostro Movimento, l'intensità del ritmo apostolico ha costituito una sorta di velo di coscienza che ha ridotto la visione sui crimini operati. Con la consapevolezza che abbiamo oggi, possiamo dire che è mancata la formazione e la coscientizzazione ad una responsabilità condivisa da tutti, nel Movimento, in primis dei dirigenti, verso la dignità di ogni persona. E quando, a partire dal secondo decennio di questo secolo, il Movimento ha progressivamente preso coscienza della realtà degli abusi, la reazione è stata di grande shock, incredulità e talvolta di rifiuto. Venire a conoscenza di un male simile, provocato a bambini, ragazzi minorenni o adulti vulnerabili, attraverso dinamiche abusive è stato un dolore difficile da sopportare e lo è ancora oggi. Non c'è dubbio che questa sia la prova più dolorosa che il Movimento sta affrontando in questi ultimi tempi. È possibile conoscere la vicenda degli abusi nel Movimento dei Focolari, leggendo il rapporto Verso una cultura della tutela integrale della persona, pubblicato nel marzo 2023 sulla pagina web ufficiale del Movimento. Questo documento contiene anche importanti note su cronologia, contesto, organismi istituiti per affrontare la questione, procedure adottate e impegni presi di fronte alle vittime, alla Chiesa e alla società in generale. Con immenso dolore, abbiamo dovuto constatare in certi casi una carente, parziale o addirittura deviata comprensione della spiritualità o del carisma dell'unità donato da Dio a Chiara Lubich e- quel che è peggio che in qualche occasione e in certi ambiti questo è stato strumentalizzato per abusare dell'altro. Portati avanti dalla forza del carisma, non ci siamo fermati a valutare con profondità e attenzione quanto stava accadendo. In questo senso, con un po' meno di autoreferenzialità avremmo potuto avvalerci di più dell'aiuto della Chiesa e della sua millenaria esperienza in campo giuridico, istituzionale e anche teologico. Nel delicato e faticoso cammino che abbiamo intrapreso negli ultimi anni, il Movimento ha fatto propria la linea della "tolleranza zero" sugli abusi, in primo luogo sui minori. A tal fine - come si legge nel documento citato -oltre ad attuare significativi miglioramenti negli organismi preposti alla tutela delle persone (elemento strutturale decisivo), stiamo mettendo a punto regolamenti e attivando percorsi in ambiti quali la formazione integrale, la comunicazione, la riparazione e l'accompagnamento delle vittime. Senza dimenticare gli abusanti. Sappiamo che la strada da percorrere è ancora lunga, ma non smettiamo di lavorare al riguardo. Lo diciamo con sincerità e responsabilità. A tale proposito, siamo assistiti da agenti esterni specializzati in questo campo e dal permanente e prezioso dialogo con i nostri superiori del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Naturalmente non basta attuare cambiamenti strutturali e migliorare i vari percorsi di azione; è ancora più importante cercare di capire le cause che hanno portato a questa crisi. Come è possibile che in un movimento il cui punto cardinale è l'unità declinata come amore al fratello e amore reciproco si siano verificate situazioni di abuso? In parole povere: cosa non è andato bene nella trasmissione del carisma dell'unità per prevenire il verificarsi di abusi all'interno del Movimento che ne è nato? È una domanda fondamentale a cui dobbiamo rispondere nella misura del possibile. Abbiamo già iniziato ad affrontare questa delicata questione in modo inter e transdisciplinare. Crediamo che un esito positivo di questa analisi sarà fondamentale per prevenire ulteriori abusi, e solo dopo potremo dire di aver letto fino in fondo questa pagina buia della nostra storia e che una nuova era è davvero iniziata. Certo, di fronte all'immenso dolore delle vittime con le quali siamo venuti in contatto, si sarebbe tentati di guardare solo agli errori e ai crimini commessi. Devo dire che questo non sta avvenendo, grazie anche al preziosissimo aiuto delle vittime stesse, che accompagnano con verità e pazienza il necessario percorso di purificazione e risanamento che il Movimento sta compiendo, nonostante le molte difficoltà e sfide dovute anche alle grandi differenze culturali dei suoi membri che vivono in tutto il mondo. Un cammino che vale la pena percorrere fino in fondo perché il Carisma dei Focolari possa continuare ad offrire alla Chiesa e all'umanità quel contributo suo tipico laddove c'è più bisogno: unità dove manca, pace dove c'è conflitto, dialogo dove ci sono barriere e muri. Siamo infatti testimoni che la spiritualità dell'unità ha fatto nascere nella Chiesa e nella società una corrente di vita evangelica che ha dispiegato i suoi benefici nelle culture più disparate dei cinque continenti, realizzando opere sociali, economiche e umanitarie e aprendo spazi fertili per il dialogo all'interno della Chiesa cattolica, a livello ecumenico, interreligioso e culturale. Per tutto ciò siamo grati a Dio. Infine, non possiamo nascondere l'impegno e, oserei dire, la santità personale di molti che vivono quotidianamente, nelle più diverse condizioni, la spiritualità dell'unità. È per loro e, in particolare, per quelle porzioni di mondo che oggi più che mai hanno bisogno di fraternità e di pace, che riaffermiamo l'impegno a fare tutto quanto in nostro potere affinché la piaga degli abusi venga estirpata anche dal Movimento dei Focolari." 










Commenti

  1. Togliamo il nazismo, i campi di concentramento le decine di milioni di morti, i vari dittatori nel mondo quello che hanno causato...ma la loro immagine deve restare candida e immacolata, a.h.più appunto vari dittatori nel mondo...tutti in paradiso..non hanno fatto nulla di male..e il gatto continua a mangiarsi la coda..chissà se un giorno se ne renderà conto..o se prima finisce la coda

    RispondiElimina
  2. Ci sono dei momenti in cui mi metto li e critico i foc e mi chiedo come hanno fatto a cadere nella..trappola..poi mi viene in mente che 50 anni fa anche io sono stato a rischio di questo tipo di proselitismo..siamo tutti vulnerabili, nel mov ti fanno guardare una macchia di luce sul muro..ma ti proibiscono di cercare la fonte della luce, come se ciò fosse esclusiva di cl

    RispondiElimina
  3. E se avessero cominciato 50 anni fa quando dei volontari facevano notare gli stessi problemi..e dico 50 perché prima non conoscevo il mov..ma da subito ho sentito i vari problemi che esistevano..gli stessi di oggi.. e di questo non ne sento parlare.. li ho davanti

    RispondiElimina

Posta un commento

Per favore, commenti da adulti. Si può essere non d'accordo con i temi del blog, basta farlo presente con gentilezza. Qualsiasi tipo di insulto o buttata in caciara verrà ignorato. Please get used to it!