La profezia

“L’altruismo è la maschera dorata dell’egoismo e del narcisismo, nient’altro che un'anomala gratificazione.” Lorenzo Licalzi

I "primi tempi"


Trento bombardata


"Le risposte di oggi devono nascere dal carisma
vissuto nel presente, non c’è altra strada."*


by F.M.

"Erano tempi di guerra e tutto crollava!" 

Iniziamo da qui, che é ben spiegato e mi permette di introdurre l'argomento:

"Quando una comunità crede di incontrare il carisma del fondatore nel suo passato, è la fede del carisma che è in crisi. Perde contatto con la storia. Le parole del fondatore erano impastate con il dolore della sua gente, con le domande del suo tempo. Tornare oggi a quelle parole per trovare luci ai problemi attuali, significa non prendere sul serio la storia, disprezzare il valore del dolore degli uomini e donne di oggi, delle loro domande, non prendere sul serio il valore teologico dell’incarnazione che è l’antica tentazione gnostica."*

Ecco ben spiegato come Chiara Lubich probabilmente abbia avuto paura del suo stesso carisma e dell'opera cui aveva dato inizio, congelandola in una narrazione che ha come titolo “i primi tempi”. Ha costretto tutti a girarsi dalla parte sbagliata della storia, il passato. E così il movimento che era nato come rinnovamento, che si proponeva come “nuovo”, innovativo e giovane, si è trasformato ben presto in una gerontocrazia incartapecorita, con struttura matriarcale, piramidale. Peggio ancora è stato aver rinunciato al soffio dello Spirito che davvero fa nuove tutte le cose. Invece l’imperativo per tutti era “tornare ai primi tempi”, nella testa di Chiara e dei suoi più stretti collaboratori, una sorta di età dell’oro focolarina. Forse perché nei primi tempi ci si rimboccava davvero le maniche, si aiutavano i poveri e ci si calava nelle piaghe della società di allora, del primo dopoguerra. Era un modo molto concreto di vivere e mettere alla prova le parole del vangelo.

Poi, ahimè, si è insinuato l’imborghesimento (prossimo post): soldi, case, agi, viaggi e risorse. E l’unica occupazione concreta dei focolari é diventata ripetere ad oltranza la storia del movimento e vivere della narrazione dei primi tempi. Incontri su incontri, raduni, congressi, esperienze, testimonianze. Il festival della narrazione, peggio: la narrazione della narrazione, perché, siamo onesti, i focolarini hanno brillato di luce riflessa, hanno rinarrato la narrazione di Chiara. 

Verrebbe da chiedersi: perché? Come mai tutta questa necessità di narrazione? Da cosa dipende? È molto semplice: c'entra la dissonanza cognitiva. Quando infatti notiamo un abuso di “narrazione”, là troveremo sicuramente dissonanza cognitiva che corrisponde automaticamente ad un eccesso di disagio. Provo a spiegarvelo. Tradotta in parole povere la dissonanza, più volgarmente detta "l'arte di mentire a sé stessi", sarebbero tutte quelle scuse che si accampano per non assumersi una responsabilità. E qui ben si intuisce che andiamo a toccare il tema di cosa significhi essere "adulti". Già la parola in sé, dissonanza, ci dice che qualcosa non é all'unisono, qualcuno o qualcosa stona e l'armonia é compromessa. Insomma la paura numero uno nel movimento dei focolari che perseguita l'uniformità di pensiero incoraggiando più o meno velatamente un certo infantlismo.

La «dissonanza cognitiva» descrive l'esperienza di tensione e turbamento che si crea per il conflitto tra le aspettative di un singolo, o di un gruppo, e i fatti che le smentiscono. Nessuno di noi é immune ad un certo tasso di dissonanza nella propria vita. Perché come insegna Nietzsche "...La menzogna più consueta è quella con cui si mente a sé stessi!". Un esempio banale: compro un paio di scarpe ma dopo qualche tempo mi accorgo che in realtà ho sbagliato, sono un po' strette e avrei fatto meglio a comprarle mezzo numero più grandi. Il disagio che provo per la delusione di aver sbagliato misura provoca subito un bisogno di narrazione che mi faccia stare sereno. Ed ecco che così inizierò a dirmi "... tanto prima o poi la pelle delle scarpe cede, ecc...". In realtà una risposta da adulti sarebbe ammettere di aver sbagliato acquisto e provare la prossima volta a stare più attenti. 

Ma se proviamo disagio per un paio di scarpe strette possiamo bene immaginare che questa tensione sia tanto più critica laddove le speranze sono generate da credenze religiose o ideali utopici, in particolare in gruppi, come i focolarini, che si aspettano un cambiamento del mondo e che invece iniziano a rendersi conto che non cambia nulla.  

Il primo corollario di questa teoria è che più siamo legati a una scelta, più faremo resistenza alle informazioni che la minacciano e che ci creano uno stato interiore di disagio. La dissonanza cognitiva si basa sull'assunto che tutti noi cerchiamo la coerenza con noi stessi e possiamo tollerare solo un certo numero di discrepanze tra i vari aspetti che formano la nostra identità. La ‘grandezza’ del disagio dipende quindi dall’importanza e dal numero degli elementi che si trovano in contraddizione. Per questo motivo, chi ha messo la sua vita in gioco in una “vocazione” religiosa, come il focolare ad esempio, andrà incontro a un disagio considerevole, proprio perché si è giocato tutta la vita. 

Aver infatti creduto ciecamente di essere i primi della classe, di avere la panacea a tutti i mali, di essere la soluzione per la chiesa e l'umanità, di avere un mandato divino, di essere una famiglia, di trovare la pienezza della gioia, ma poi rendersi conto che forse in realtà non é proprio così, perché non ci sono più vocazioni, si chiudono centri e focolari, si resta in pochi, si vive sovente in un ambiente anaffettivo e si sperimenta aridità e depressione... ecco, in questo caso gestire il disagio che provoca una dissonanza di tale portata può essere davvero deleterio, ci si può ammalare seriamente. E non é un caso che tanti focolarini e focolarine si ammalino davvero. Sarebbe interessante capire come mai la stragrande maggioranza dei consacrati nel movimento dei focolari debba prima o poi ricorrere a cure e sedute dallo psicologo per provare a stare bene. 

I focolarini (ma anche i membri di altri gruppi religiosi o movimenti simili), messi di fronte all'evidenza dei fatti non soltanto non la smettono di credere all'incredibile, ma si irrigidiscono diventando impermeabili a qualsiasi contraddittorio e si schermano di autoreferenzialità senza sospettare che quest'ultima sarà prima o poi la loro nemesi

"La fuga dal movimento dei focolari delle persone che più presentano caratteristiche di creatività, originalità e pensiero divergente di cui, da troppo tempo siamo testimoni, oltre a essere un problema molto serio dal punto di vista istituzionale perché significa l’incapacità a rendersi conto dei talenti e anche del disegno di Dio su tante persone, si rivela un vero autogol perché poi viene completamente a mancare quella tipologia di persone che probabilmente Dio aveva suscitato proprio per il contributo specifico e insostituibile che potevano apportare all’Opera. Non meraviglia, quindi, una certa mediocrità a troppi livelli, proprio per l’assenza di persone portatrici della novità e del cambiamento". **

Ciò che è in gioco non è semplicemente la coerenza delle idee, ma sopratutto l’autostima che dà senso all’esistenza. Ammettere infatti di sbagliarsi non è facile, ma diventare lo zimbello della società è troppo gravoso: l’ammissione di un fallimento comporta, sia sul piano materiale che su quello psicologico ed emotivo, un’esperienza devastante e non tutti trovano il coraggio e le risorse per compiere questo passo. E non mi sento di condannare nessuno per questo. È davvero difficile raggiungere la libertà di saper ammettere i propri errori, trarne le conseguenze e sapersi assumere le relative responsabilità. Ma non é forse questo che significa “la verità vi renderà liberi”?

Invece nel movimento dei focolari per contrastare la dissonanza si cerca in tutti i modi di omettere o eliminare l’informazione che la provoca. In questo modo si vorrebbe impedire che elementi generatori di turbamento mettano in discussione le credenze condivise del gruppo. Quindi censura, narrazioni edulcorate, assenza di contraddittorio, ecc... E in questo nel movimento dei focolari sono degli specialisti. 

Un altro meccanismo per eliminare la dissonanza, molto amato nel movimento consiste nel provare a convincere gli altri della bontà delle proprie credenze. Insomma puro e semplice proselitismo. "TV, sorrisi e canzoni" era una delle prese in giro che i focolarini sovente si sentivano ripetere al di fuori del movimento proprio perché portarono al parossismo questo modo di fare e reclutare adepti. Cercando proseliti si spera infatti che quanto maggiore è il numero di persone che concorda con le opinioni sostenute dal gruppo, tanto minore sarà l’entità delle obiezioni e delle critiche manifestate da soggetti estranei al gruppo. D’altro canto però, più è grande il numero dei membri del gruppo, più aumentano le possibilità che qualcuno inneschi e provochi dissenso; situazione che si combatterà proprio col tentativo maldestro di emarginare questi membri devianti e l'informazione dissonante di cui sono portatori. Ed é esattamente quello che é successo nel movimento dei focolari, che crescendo é imploso proprio perché non era maturo e adulto abbastanza per saper gestire il dissenso, il contraddittorio, la molteplicità e la diversità di vedute di alcuni suoi membri, sovente quelli più intelligenti e creativi. Purtroppo si assiste così a un impoverimento umano e spirituale, rilevabile a più livelli nelle strutture e tra le fila degli adepti. 

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Ci sono naturalmente anche altre strategie utili a ridurre il disagio provocato dalla dissonanza: tre in particolare.
  1. Trovare una risposta sana, matura, da persona adulta. Ad esempio, se una persona scopre una dissonanza tra il suo attaccamento alla vita e un uso troppo disinvolto di alcolici o di sostanze potenzialmente cancerogene, smetterà di fumare o di esagerare col bere alcolici.

  2. Il secondo modo è un po’ meno efficace e un po' meno da adulti: trovare scuse! Ad esempio, di fronte all'evidenza che l’eccesso di alcool o di fumo danneggia l’organismo, si troverà la scusa che "comunque tanti bevono e fumano, ma hanno anche una vita longeva". Famoso l’esempio dei Rolling Stones ultra ottantenni, dopo una vita all’insegna di sesso, droga e Rock 'n' roll.

  3. Il terzo modo è invece il comportamento più infantile e quello più frequente, ahimè.  Non si affrontano e risolvono i problemi ma li si aggira con una cosmesi narrativa. Ad esempio il fumatore incallito dirà: "meglio una vita breve e piacevole che una vita lunga piena di rinunce".
Questo tipo di atteggiamento infantile è quello che più di frequente ho trovato nei focolari. L'errore di Chiara é aver impostato tutto in maniera matriarcale a partire da sé stessa, come "mamma" attorniata dai suoi bambini, i "popi e le pope" che in dialetto trentino significa appunto bambini. Riconoscere la dissonanza è invece un atto di maturità. Ha a che fare con l’essere adulti e nel sapere assumere le proprie responsabilità.

Ed é in questo che consiste secondo me l'errore di Chiara, di chi l'ha male consigliata e della Chiesa che non ha vigilato a dovere. Nel momento in cui il movimento é cresciuto e si é ramificato in varie nazioni, sono cominciati ad emergere problemi strutturali e alcune crepe tra le fila dei focolarini e delle focolarine. Chiara ha risposto con la narrazione dei "primi tempi": ritornare all'inizio, quando tutto andava bene ed era come lei ingenuamente voleva che fosse.

Ripeto allora quanto ho scritto nei primi paragrafi di questo "trattatello innocuo": é matematica: dove emerge un eccesso di “narrazione”, là ci sarà il corrispettivo eccesso di dissonanza che corrisponde automaticamente ad un eccesso di disagio. 

Chiara non era in grado di affrontare qualcuno che le stesse di fronte alla pari e avesse un pensiero diverso dal suo. Lei aveva patologicamente bisogno di conferme e tutto quanto non la rassicurava, problemi, differenza di vedute, distinguo, la prostravano fino a lasciarla senza forze: le fantomatiche “prove spirituali” sono così ancora una volta una narrazione necessaria a far fronte al disagio che si prova nello scoprire che Chiara con molta probabilità soffriva di depressione. 

Chiara non concepiva qualcuno che la contradicesse ma aveva bisogno di essere rinforzata nella sua narrazione. La riprova è proprio il coincidere delle sue fantomatiche “prove” sempre in concomitanza di una mancata approvazione da parte del Vaticano, ultima istanza che poteva avvalorare o meno la sua narrazione. Era il suo tallone d’Achille.



*Bruni, Luigino. La comunità fragile (Italian Edition) (pp. 48-49). Città Nuova. Kindle Edition. 

** Vari Contributi Arrivati alla Commissione per la Preparazione dell’Assemblea. Contributi per gli appartenenti all’Opera (1 agosto 2020) | 7. Maturità e responsabilità - 7.6. Generatività e pensiero creativo e divergente. | A.C.

Commenti

  1. Penso li stesso di CL di cui ho fatto parte ma Giussani era un altro tipo di leder, per fortuna.

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  2. Non sono un focolarino ma li conosco da più di 45 anni, devo dire che concordo in pieno con ciò che avete raccontato, in tutti questi anni ho visto e ....subito... pure io che non volevo farne parte. purtroppo il movimento invece di crescere è sprofondato sempre di più verso un abisso. Non vedo attualmente veri sforzi di cambiamento si continua sempre e solo con un infinità di chiacchere e nel ripetere NOI NON ABBIAMO MAI FATTO NIENTE DI MALE no comment!!!!! Negare negare negare

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  3. Sono anonimo 31 ott . Ho letto sul sito le esperienze dei focolarini usciti dal movimento,posso solo confermare quello che dicono, ne ho visto così tante da non osare mettere in dubbio le vostre esperienze. Posso aggiungere di mio personale di aver visto una focolarina mettere a rischio la vita di suo figlio neonato pur di andare a un incontro e per quanto mi riguarda un focolarino rischiare di spedirmi in pronto soccorso per dimostrare che lui aveva ragione e io torto. L'unica cosa con cui non concordo è che c.l. non sapeva nulla di quanto succedeva, 45 anni fa (prima non posso dire niente) già c'era chi stava dicendo le varie problematiche,come mai non si sia voluto vedere -non ho la più vaga idea-....concludo dicendo che purtroppo oggi 8/11/22 il movimento continua con le solite menzogne inganni soprusi. Se questa permane la sua politica sarà il suo stesso modo di agire a decretarne l'impietosa fine.

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  4. La provvidenza strana unlus che ho sentito citare da focolarine e da un focolarino in diverse occasioni. Ora la prov. evidentemente subappaltava in suo lavoro a mè visto che in tantissime occasioni il lavoro me lo appioppavano.Quante volte ho scarrozzato focolarine, quanti lavori per loro ricevendo in cambio un ----è la provvidenza----anche caffè o colazioni perchè non avevano in tasca un euro. Ora vorrei dire a queste persone che la PROVVIDENZA per pagare ciò che era provvidenza doveva lavorare anche di notte. Evidentemente per voi è stata una forma di assistenzialismo statale.Da quando ho scoperto che io facevo sacrifici tutti i giorni e loro potevano permettersi vacanze mare e monti e molto di più ho deciso di andarmene in pensione, quel giorno anche la provvidenza è fallita visto che ora devono mettere le mani sul borsellino va bè quello non è un problema tanto non è il loro .Ma nel movimento a qualche donna è mai venuto in mente che ciò che ricevevano in dono per qualcun altro era frutto di lavoro e sacrifici???? forse però ringraziare la prov. permetteva a loro di fregarsene.

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  5. Analisi troppo semplici: ti manca la necessaria complessità. Non mi sembra di essere non creativo eppure sono focolarino. Lb

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  6. "Analisi troppo semplici: ti manca la necessaria complessità" ... aridaje! Ma chi ti credi di essere? Scendi dal piedistallo per favore. Come ti permetti? Davvero ce lo si chiede sai? O ti prendi la briga di ribattere punto per punto e mostrarci in cosa ci sbagliamo, oppure per favore ti chiederemmo di smetterla con questo tono garrulo da saccente. Non ti rende simpatico. Vorremmo poi rivelarti che il mondo non gira attorno a te, contrariamente a quanto forse inconsciamente credi. Se ti sei sentito chiamato in causa sulla "creatività" (parole tra l'altro di un tuo collega focolarino giornalista M.Z.) ...beh si vede che hai la coda di paglia. Di certo nel riportare quelle verità non si stava pensando a te. In questo blog si raccontano delle esperienze, ossia della vita vissuta, per cui "ti manca la necessaria complessità" é un insulto. A te manca tatto, umiltà, capacità di un contraddittorio serio tra adulti e un pizzico di ironia... agitare prima dell'uso e servire freddo!

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  7. Perché la chiesa non ha vigilato!!!! Domanda estremamente imbarazzante però da fare al clero non alla chiesa, la chiesa siamo anche noi povera gente che come dice il conte del Grillo nel film :io sò io e tu nun sei un....niente. Nella chiesa conta il clericalismo, diventare vescovi,cardinali e perché fermarsi. Negli ultimi decenni si è assistito ad un degrado che ha superato qualunque decenza, essere appoggiato da un movimento mi permetterà di avanzare e io farò finta di non vedere, in una corsa sfrenata alla caccia del potere,dei soprusi , dei soldi. Come abbiamo VISTO basta un bancomat per non vedere

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  8. Io ho conosciuto il movimento nel 1968 e per una decina di anni ho partecipato ad incontri, congressi mariapoli ecc. Mi sono allontanata dopo che hanno cercato di incastrarmi. Purtroppo mio fratello no. Lui è tutt ora dentro ...ha subito tutto quello che descrivete fino appunto ad ammalarsi seriamente dopo aver avuto secondo me un crollo psichico.ora è ricoverato in una RSA perchè i buoni focolarini suoi fratelli con tanto amore e teniamo Gesù in mezzo e viviamo Gesù abbandonato ...mi hanno detto che non sono in grado di tenerlo con loro perchè anche loro molto anziani, ha 73 anni mio fratello!

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    1. Nella casa di riposo di T. prov. di B. c'è R. una foc. malata e mollata li dentro dai foc, a me hanno detto che la colpa era dei parenti se era li dentro. A quanto pare no non è un caso isolato, l'ho già detto anche io in un altro post '' quelli che danno la vita per te ti spremono ti masticano e quando non sei più utile ti sputano'' -non è diretta a te ma a loro- Caro il ''' tuo ''' foc. non mio vuoi restarci... scelta tua ma preparati che questo è il tuo futuro. Comunque concordo pienamente con il tuo ''tanto amore, Gesù in mezzo do la vita per te'' F U F FF A pula al vento

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