Santa Chiara - Chiara Santa?

"Vivete con gioia e semplicità, state buoni se potete... Tutto il resto è vanità." S. Filippo Neri (feat. Angelo Branduardi)

La dopamina

Chiara Lubich davanti a una folla

"Chi si loda si imbroda"
Nonna Maria 
By F.M.

"Come mai siamo finiti nel movimento dei focolari?" Quali i perché e percome, cosa o chi ci ha attirato e affascinato, cosa ci ha tenuti dentro per un dato periodo, ecc... Insomma domande da terapia di gruppo giusto per sciogliere qualche nodo. Tante le risposte, per lo più condivisibili, tipo: "ci ho creduto davvero", "eravamo giovani e sprovveduti", "l'esperienza internazionale" che per tanti di noi era decisamente di più dei nostri paesini o città, il "clima di festa", "l'idealizzazione di un progetto" condivisibile e auspicabile come quello del "mondo unito". E via così. Poi un'idea: "...e si trattasse invece di dopamina?". Interessante, dai parliamone!

La dopamina è un neurotrasmettitore chiave che gioca un ruolo cruciale nel sistema di ricompensa e motivazione. È rilasciata in alcune parti del cervello, quando si sperimenta qualcosa di piacevole o gratificante, come cibo, interazioni sociali, sesso o droghe. Questo rilascio di dopamina provoca una sensazione di piacere e rinforza i comportamenti che portano a quella ricompensa, incentivandone così la ripetizione.

Bingo! In effetti a pensarci è vero e da ragazzini quando andavano agli incontri e i congressi del movimento dei focolari si diceva "a ricaricare le pile". Si trattava di un ambiente conciliante, dove tutti si volevano bene, sorridevano, condividevano le stesse idee, vestivano pressappoco nello stesso modo, si esprimevano con lo stesso meta-linguaggio (vedi link); nessun conflitto, nessun dissenso, nessuno spigolo ma solo una overdose di "love bombing". Si diventava parte di un "noi" rassicurante contrapposto al "voi" là fuori che non potete capire, che ancora non avete capito, che forse mai capirete. Era un bagno in un mondo fatato, in una realtà parallela, che solo a due metri fuori dall'incontro era tutta un'altra. Durante questi incontri e questi congressi poi, il movimento dei focolari prendeva tutta una serie di accorgimenti per mantenere alto il livello di euforia a colpi di "TV sorrisi e canzoni", ossia video a profusione solo ed esclusivamente della cara leader, "love bombing" e tante canzonette. La cosa che più si cercava di evitare era quella di "fare calare l'aria". Insomma una vera e propria overdose di dopamina.

Fin qui noi, masnada di masnadieri, giovani inesperti, un po' idealisti e con tutta la vita davanti. Ci siamo caduti, presi dentro da amici, dai nostri genitori, dal compagno di scuola ecc... e poi per un dato tempo ci è piaciuta quella scarica di buona dopamina. Poi crescendo, si prende coscienza con più maturità delle scelte compiute e si ricalibra il nostro sentire nei confronti delle persone e del mondo. Si diventa adulti, il che significa rinunciare alle favole e imparare a fare i conti con la cruda realtà. Non tutti riescono in questa impresa, non tutti riescono ad disintossicarsi dalla dopamina da favolette e tanti restano in un limbo infantile con la speranza di averne ancora e ancora. 

Portando questo nostro ragionamento alle estreme conseguenze, da noi ragazzini arriviamo a Chiara Lubich stessa e al suo cerchio magico.

Chiara soffriva probabilmente di un "disturbo narcisistico di personalità" e sin dagli inizi ha sviluppato una certa ossessione per numeri e statistiche, in definitiva il controllo spasmodico del suo consenso e della sua popolarità. Lei stessa racconta:

"Nella Seconda guerra mondiale ero terziaria francescana, 500 persone mi seguivano..." (vedi link)

Notare il lapsus freudiano "mi seguivano". Già agli inizi quindi era partita questa nevrosi di contarsi che poi degenerò nella pratica delle statistiche annuali dove a Chiara, per non deluderla, venivano raccontate cifre esorbitanti e tutto ovunque sempre in crescita: i famigerati "2 milioni". Chiara Lubich era incapace di gestire il dissenso, sopratutto quando questo arrivava da oltre Tevere, l'ultima istanza che le garantiva di essere "ortodossa": una volta un focolarino mi confidò che tutte le prove e le notti spirituali vissute da Chiara in realtà avessero origine in Vaticano. 

Per circa 60 anni di fila Chiara è stata alla guida del movimento dei focolari, sempre al centro dell'attenzione. 60 anni sempre su e giù dai palchi, sempre microfonata affinché niente del suo pensiero andasse perso, filmata in tutte le salse in ogni parte del globo terraqueo, ha lasciato un archivio audio-visivo immenso oltre alla mole di scritti, lettere, diari* ecc...

Questa sovraesposizione è forse il motivo della sua estraniazione e del suo perdere contatto con la realtà. Malattia che ha trasmesso poi al movimento tutto, preda di un profondo infantilismo e rinchiuso autoreferenzialmente su se stesso. Il movimento quindi è ora prigioniero del "tra di noi" contrapposto al voi, ossia a tutto quanto sta là fuori nel mondo.** In questa metamorfosi del "noi" - forse fisiologico a ciascun gruppo costituito, quindi normale - nel patologico "tra di noi" gioca quindi un ruolo anche la dipendenza da dopamina.

L'esperienza di essere costantemente al centro dell'attenzione, ricevere solo applausi e riconoscimenti può stimolare il rilascio di dopamina in modo simile a quello che avviene con le sostanze di abuso. Basti riflettere sul format delle famose "domande a Chiara", appuntamento immancabile. Erano sempre preparate, filtrate, riscritte a dovere e mai, dico mai spontanee. Era impossibile porre una domanda a Chiara in maniera diretta, quindi rischiare di essere un po' polemici, critici o semplicemente non d'accordo con lei.

Così, quando si ricevono solo applausi, complimenti e riconoscimenti, il cervello rilascia dopamina, creando una sensazione di piacere e soddisfazione. Questo rinforza il comportamento, portando a desiderare e ricercare lo stesso effetto gratificante. La vita di una persona osannata dalle folle può quindi provocare una forma di dipendenza da dopamina. Un ruolo cruciale lo giocano le persone che ci stanno attorno che potrebbero aiutare a mantenere un certo equilibrio. Nel caso di Chiara Lubich, il suo cerchio magico invece non le è stato di aiuto e anzi ha rinforzato, portandoli al parossismo alcuni suoi comportamenti non proprio sanissimi. Chiara venne così investita di troppi ruoli che vanno dalla mamma, al centro dell'Anima, fonte del carisma, garante di Gesù in mezzo, vicaria della Madonna, alfa e omega da cui tutto doveva partire e fare ritorno.

Inoltre la dopamina e il rinforzo del cerchio magico non servivano solo a tenere Chiara di buon umore, "su" per usare un'espressione focolarina: lei lo interpretava come la prova che il suo carisma fosse giusto. Quindi, quando riceveva dei segnali negativi dalla Chiesa, ma positivi dal suo cerchio magico, questi ultimi erano per lei la conferma che si trovava nella strada giusta, e che invece la Chiesa "non aveva capito". (link per approfondire

"Un’esperienza mia dei primi due anni, ’44-’45, è stata quella di avere l’animo in grande sospensione. Cioè arrivava questo Ideale, questo carisma funzionava; si innestava sulla mia anima e sulla mia intelligenza, come una luce nuova, però nessuno me l’approvava. La chiesa l’abbiamo conosciuta nel Vescovo così, ma conosceva anche poco della nostra spiritualità quindi avevo l’impressione,... io cammino, ma chi mi dice: “Tu fai bene?” Chi me lo diceva: era il focolare, dove c’era Gesù in mezzo. Era Gesù che mi diceva… Quando c’erano le focolarine e venivano a casa non avevo una minima sospensione, un minimo dubbio, minimo niente. Era tutto chiaro che io ero stata chiamata, io devo portare questa spiritualità, io devo arrivare all’ut omnes, era tutto chiaro..." ***

"Io... io... io....". Questo aspetto dovrebbe far riflettere ed è molto grave, perché il rinforzo positivo non scaturiva da un confronto adulto con la realtà, ma era autoreferenziale e autoalimentato. La dopamina in circolazione, unita alla "cassa di risonanza" delle sue prime e primi compagni, le permetteva inoltre di avere sempre nuove rivelazioni del carisma. Ecco perché se qualcuno osava dissentire, porre qualche distinguo o peggio ancora "faceva calare l'aria", andava ad intralciare le rivelazioni e doveva essere omologato o estromesso: quindi ostracismo, una delle forme di abuso più atroci. 

Ricapitolando: anche i guru di sette e i leader religiosi, sopratutto quelli più esposti al culto della loro personalità - e in questo, come abbiamo appurato, Chiara Lubich è imbattibile - possono essere affetti da una forma di dipendenza da dopamina: la costante ricerca di approvazione, il potere, l'influenza sugli altri e l'adorazione dei seguaci possono stimolarne il rilascio e creare un ciclo di comportamento rinforzato da queste gratificazioni. La sensazione di potere e di controllo sulle vite degli altri può essere estremamente gratificante e diventare una droga.

Come nelle dipendenze da sostanze, anche i leader religiosi e i guru possono sviluppare una tolleranza, necessitando di sempre maggiori livelli di venerazione e potere per ottenere la stessa sensazione di euforia: "essere sempre su", vi ricorda qualcosa?  

Il desiderio di continuare a esercitare influenza e di mantenere il proprio status può diventare una forma di craving, portando il leader a cercare continuamente nuovi seguaci e a rinforzare la propria autorità. Invece la perdita di seguaci, il calo di popolarità, le statistiche impietose o qualsiasi minaccia al proprio potere possono causare sintomi di astinenza, come depressione, ansia, irritabilità e una sensazione di vuoto.

Forse dovremmo ripensare alle "notti spirituali" di Chiara, alla luce di questa lettura.
 Tra l'altro le notti di Chiara possono essere anche interpretate come "silenzio punitivo": puniva così, sottraendosi, chi aveva osato contraddirla, e indirettamente tutto il movimento, che non la sosteneva abbastanza. 

Nel libro "La casetta. Silvia Lubich e alcune delle sue prime compagne" l'autore, Michele Zanzucchi smonta praticamente  la narrazione ufficiale dei "primi tempi" dando voce a Raffaella Pisetta, una delle 4 ragazze che vissero nel primo focolare e per prime si trasferirono a Piazza Cappuccini 2 (l'appartamento era intestato a lei). Raffaella - in seguito cancellata dalla storia focolarina - era una specie di antagonista nel primissimo gruppetto delle terziarie francescane. Lasciò poi il nascente focolare solo agli inizi del 1947. Zanzucchi cita tante cose interessantissime dal diario di Raffaella, mostrando come Chiara - ma anche padre Casimiro - fin dall'inizio insistesse su una sublime ma fastidiosissima dittatura spirituale. Ci sono tanti esempi nel libro di come Chiara non riuscisse a gestire il dissenso e di fronte al pensiero divergente piangeva o si ritirava o persino si ammalava.

A questo proposito ecco alcuni sintomi da astinenza da dopamina. Leggeteli con attenzione. Poi ne riparleremo di queste "notti" in un post a parte.

Sintomi Psicologici
  • Anedonia: difficoltà a provare piacere o soddisfazione dalle attività quotidiane. Questo è uno dei sintomi più comuni e debilitanti dell'astinenza.
  • Depressione: sentimenti di tristezza, disperazione, e mancanza di motivazione. La riduzione della dopamina può portare a un umore depresso.
  • Ansia: aumento dell'ansia e della preoccupazione. La dopamina gioca un ruolo nella regolazione dell'ansia e la sua mancanza può peggiorare questi sintomi.
  • Irritabilità e aggressività: maggiore irritabilità e reattività emotiva. La riduzione della dopamina può influenzare il controllo degli impulsi e la gestione delle emozioni.
  • Craving: forte desiderio di assumere la sostanza da cui si è dipendenti, per alleviare i sintomi di astinenza e ripristinare i livelli di dopamina.
Sintomi Fisici
  • Affaticamento: sensazione di stanchezza estrema e mancanza di energia. La dopamina è coinvolta nella regolazione dell'energia e della vigilanza.
  • Disturbi del sonno: problemi di insonnia o sonnolenza eccessiva. La dopamina influenza i cicli sonno-veglia.
  • Alterazioni dell'appetito: cambiamenti nell'appetito, che possono includere perdita di appetito o aumento della fame, a seconda della sostanza e del contesto.
  • Dolori muscolari e articolari: dolori diffusi nel corpo, che possono essere dovuti alla riduzione del tono dopaminergico nei circuiti motori e di percezione del dolore.
La pressione di mantenere l'influenza e il controllo può portare a stress cronico e isolamento. I leader possono diventare diffidenti e isolati, temendo tradimenti o perdita di potere. Per mantenere la sensazione di potere e gratificazione, alcuni leader possono ricorrere a comportamenti manipolativi o abusivi.

Chiara Lubich che avrebbe voluto inzupparsi come un frusto di pane nella folla per condividerne "l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie" non lo fece e invece si rinchiuse in una torre d'avorio divenendo irraggiungibile (in questo ha giocato un ruolo determinante il suo cerchio magico) e questo suo anelito rimase solo sulla carta. 

Purtroppo divenne un paradigma, per cui nel movimento si privilegiò il "tra di noi" fatto di mariapoli, incontri, congressi, cittadelle, tutte situazioni e luoghi dove stare al riparo dal mondo, rassicurati da un ambiente infantile, privo di dissenso, spigoli, controversie, conflitti. 

Questa rassicurazione del "tra di noi" è la droga che produce la dopamina e che rinforza poi questo comportamento. Alla fine diventerà sempre più difficile se non impossibile uscire da questa spirale centripeta, perché ormai si è assuefatti dal "tra di noi"

E vissero tutti felici e contenti... forse.

---


* Conoscevo una focolarina segretaria di Chiara che raccolse tutti i post-it e note che Chiara lasciava come correzioni, appunti, aggiunte, ecc...

** Anche noi del Carapace ad esempio, abbiamo partecipato per tanti mesi a un gruppo Facebook dell'Istituto Sophia dove di tanto in tanto pubblicavamo i nostri contenuti. Senza che nessuno si prendesse la briga di spiegarci il perché, da un giorno all'altro il gruppo è stato reso privato ("tra di noi") e noi siamo stati esclusi. Peccato Sophia, avete perso un'occasione. 

*** 
Chiara Lubich, incontro con le comunità di Calabria, Malta e Sicilia, Palermo 18 gennaio 1998
 

Commenti

  1. Non commento...concordo pienamente..tutto questo però continua nelle foc, nella stragrande maggioranza nel femminile..a tutt'oggi non accettano NESSUNA critica..gli altri sbagliano a prescindere

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  2. Simpatico vedere come non si pubblicano i commenti rispettosi che danno un'altra visione... Come si chiama quel ucello grande che nasconde la testa sotto terra per non guardare che nel buio?

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    1. Questo Blog, le sarà sfuggito immaginiamo ha come sottotitolo "Degli errori di Chiara Lubich o di chi l’ha mal consigliata.". Di questo si tratta. Ci sono tanti altri siti, libri, blogs ecc... che cantano le lodi del movimento dei focolari. Qua ci dedichiamo alacremente a mettere in luce invece le magagne, le storie non raccontate, quello che non va, le incongruenze, le derive settarie, gli abusi, ecc... Tutti i commenti come i suoi che tessono le lodi del movimento o vogliono farci sapere che non è tutto marcio ma ci sono anche cose buone... Benissimo, buon per lei, buon per il movimento. Ma non è questo il luogo e la vetrina per questi contenuti. Get used to it.

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    2. Comunque non è costretto a leggere il nostro blog. Se non è d'accordo basta andare oltre. Non ci venga a dire però cosa scrivere, come scrivere, non dia patenti di obiettività... Faccia una cosa si apra lei il suo blog. Le suggeriamo anche un nome "Il meraviglioso mondo dei focolarini". Così potrà sfogarsi e scrivere tutto il bene e il positivo che vuole. Si crei lei i suoi spazi sui socials e contribuisca a salvare la reputazione del movimento. Chi glielo impedisce? Perché perde tempo con noi?

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    3. Perché devono aver ragione anche su chi li contesta, non gli basta pensare che loro non sbagliano mai...non è sufficiente

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